Hitman Absolution, Blystad (IO Interactive) “Solo il 20% dei giocatori lo concluderà”
“Solo il 20 per cento dei giocatori riuscirà ad arrivare all’ultimo livello di Htiman Absolution”. La dichiarazione perentoria è di Tony Blystad, direttore dei lavori per il prossimo gioco della serie che vede protagonista l’Agente 47. Lo scrive VG 247 che chiama in causa un’intervista dello sviluppatore all‘OPM UK (Official PlayStation Magazine).
L’action, in fase di sviluppo da IO Interactive per il publisher Sqare Enix è previsto per il 20 novembre su pc, Xbox 360 e PlayStation 3.
Non si tratterebbe di una provocazione, anzi, Blystad sarebbe molto sconsolato a questa idea.
“Stiamo usando i sondaggi molto più che in passato ed il giocatore medio probabilmente non arriverà mai a finire il gioco o, al limite, riuscire a terminarlo solo una volta. Questo non va bene perché si tratta di un titolo pensato per la gente che ama giocare e rigiocare ogni livello scoprendo tutto ciò che c’è da scoprire. Absolution – continua Blystad – è stato concepito per durare e non per essere la tipica botta e via. Credo che la gente non concepisca il fatto di dover impiegare un gran numero di ore per completare un gioco: si stanca in fretta. E il discorso non vale solo per questo titolo, ma per tutti. Sapere che solo il 20% dei giocatori vedranno l’ultimo livello è una cosa terribile, capace di deprimere le persone che lavorano al progetto”.
Normalmente un dato del genere spingerebbe gli sviluppatori a concentrare i contenuti nelle prime fasi della campagna in single player, ma l’elemento narrativo in Absolution non consente una soluzione simile.
“E’ molto difficile apportare dei cambiamenti, quando tutto è stato concepito per legarsi a una storia di un certo spessore – ha detto – credo che in alcuni precedenti episodi di Hitman sia stato attuato un approccio del genere, ovvero alcuni livelli sono stati spostati all’inizio perché risultavano più interessanti e coinvolgenti. Per Absolution però è molto difficile, visto che la trama è legata a doppio filo ai livelli, dunque questi devono arrivare in un ordine prestabilito, così come sono stati pensati originariamente”.