Uno dei giochi di calcio arcade più famosi di sempre è senza dubbio Tecmo World Cup 90. Il titolo, uscito nel 1989, è chiaramente ispirato ai Mondiali. Non lo abbiamo menzionato nel nostro speciale sui 40 giochi da ricordare, ma è la scusa per scrivere qualche riga in sede di recensione.
Benché abbia un game-play limitato, ma era ovvio vista la pochezza hardware, si tratta di un gioco che è riuscito a far breccia nel cuore dei videogiocatori di vecchia data.
IL GAME-PLAY A “BINARI”
Dicevamo delle limitazioni del game-play. Come nella stragrande maggioranza dei giochi dell’epoca, infatti, anche Tecmo World Cup 90 aveva una sorta di “binari”. Bastava, infatti, scoprire i punti deboli dell’intelligenza artificiale ed i gol erano pressoché assicurati. Una delle tecniche per segnare era quella di alzarsi la palla e di ingaggiare un duello col portiere fino a quando non c’era la ribattuta vincente in colpo di testa o in tuffo.
Un altro metodo era quello di arrivare al limite dell’area e tirare un rasoterra dritto che si infilava tra il primo palo ed il portiere. C’era anche la possibilità trovare la via della rete in maniera più spettacolare, come segnare in rovesciata raccogliendo un cross diagonale dal lato opposto.
Ovviamente nelle prime partite, con il livello di difficoltà più semplice, i binari erano più ampi e c’era spazio anche per i pallonetti e giocate più libere. Interessante notare che quando il pallone era nella nostra area, il giocatore prendeva il controllo manuale del portiere. Croce e delizia di ogni gioco calcistico che si rispetti. Ad ogni modo, il gioco permetteva alcune soluzioni altamente spettacolari ed efficaci.
Tecmo World Cup aveva solo una modalità (era pur sempre un arcade) ad eliminazione diretta. Ad inizio partita si sceglieva una tra le otto squadre (Italia, Inghilterra, Giappone, Usa, Brasile, Argentina, Germania Ovest ed Urss). Se tutto andava bene, sette partite per vincere un’enorme coppa calata dal cielo.
C’era anche una versione riservata ai club chiamata Euro League nelle quali erano incluse, Milan, Inter, Real Madrid, Napoli, Atletico Madrid, Barcellona, Bayern Monaco e PSV Eindhoven.
GRAFICA CARTOONISTICA SONORO FRENETICO
Dal punto di vista tecnico, Tecmo World Cup non era male. Il gioco presentava una buona grafica dallo stile cartoonistico con colori accesi e vivaci. Le sfumature del campo erano piacevoli. Anche i giocatori presentavano lo stesso stile ed avevano discrete animazioni. Carine quelle delle rovesciate o delle scivolate. Simpatica quella che vedeva la rete gonfiarsi quando il pallone entrava. Ora è normale, ma prima, stiamo parlando di 23 anni or sono, era una piccola chicca. Da ricordare come le porte e pallone fossero sproporzionate rispetto agli atleti in campo essendo davvero grandi.
Il sonoro era composto da alcuni stacchetti tutto sommato orecchiabili e da alcuni effetti sonori pacchiani. Volutamente tali utili più a segnalare chi avesse il possesso palla che altro. Ricordavano quelli di Messico 86 (Kick and Run per i più intimi) di Taito ed erano ovviamente incalzanti.
CONCLUSIONI
Non c’è molto da aggiungere su Tecmo World Cup 90. Gioco simpatico, che esercitò un fascino del tutto particolare su chi vi scrive. Memorabili le ore passate davanti al monitor spendendo comunque poco dato che il titolo non era particolarmente ostico.
Molto popolare e piuttosto godibile nonostante i limiti di game-play piuttosto comuni all’epoca. Anzi, diciamo che per quel periodo, il titolo offriva una discreta varietà di giocate e più vie per la rete. Divertente. Infine, una curiosità, nel logo del gioco era presente un coniglietto del tutto simile a Bernie, la mascotte degli Europei del 1988 che si giocarono in Germania.
Pregi
Grafica gradevole. Divertente. Adatto a tutti essendo non difficile
Difetti
Game-play sufficiente.
Voto
8