Editoriale

Sony e le pause pubblicitarie nei videogiochi

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La pubblicità è l’anima del commercio. Questo è poco ma è sicuro. Dall’abbanniata (termine palermitano che vuol dire urlare, gridare ad alta voce) dell’ambulante  che prova a vendere i propri prodotti, siano tipici, che altro, ai caroselli agli spot, mini-spot, banner, spazi sui giornali sui vari siti.
La pubblicità ha letteralmente invaso tutti i settori. Ma ancora non ci si era spinti a tanto. Sony, buon per lei (si fa per dire), potrebbe essere pioniera in questo: la pausa pubblicitaria durante le partite degli utenti ai propri videogiochi.
Veri e propri stacchi pubblicitari che interromperanno il game-play. Questo “grazie” (e potrete capire il senso delle virgolette) ad un brevetto che Sony avrebbe depositato nel luglio dello scorso anno chiamato Advertisement Scheme for use with interactive content. I siti specializzati dai più grandi a quelli più microscopici come il nostro, ne parlano da qualche ora. 

In sostanza, si tratterebbe, a quanto pare, di un sistema che, una volta inserito in un gioco, andrebbe ad avvertire il giocatore un attimo prima di riprodurre uno spot pubblicitario, interrompendo la partita. Un po’, a quanto stiamo apprendendo, a quanto succede in maniera odiosa durante gli eventi sportivi.
Ma non è tutto: nel brevetto è contemplata la possibilità di effettuare un rewind del gioco al termine dello spot, specie nel caso in cui questo sia stato visualizzato durante una fase particolarmente importante dell’esperienza. E poi dite che Sony non pensa a noi poveri videogiocatori.
Non sappiamo se questo brevetto sarà utilizzato. A volte si deposita l’idea per metterla al riparo da chi potrebbe copiarla.
Però di certo è inquietante. E se Sony avesse realmente intenzione di inserire spot pubblicitari nei propri giochi è chiaro che la cosa potrebbe rientrare in una strategia nuova per la casa nipponica, simile a quanto fatto per molti titoli gratuiti su Google Play e AppStore.
La differenza però sarebbe sostanziale: nei casi di Google Play ed AppStore l’influenza pubblicitaria si traduce in semplici banner che non vanno ad inficiare e toccare le dinamiche di gioco.
Non vogliamo dilungarci molto, ma voi ve lo immaginate durante una partita a Fifa o a Pes (ovviamente l’esempio che segue andrebbe pure per gli fps, i gdr ed altro), scene del tipo “vai che mi sono smarcato e sono davanti al portiere…..”

  • Pappapappapapapà (lo stacchetto pubblicitario), Bevete acqua Ruttella, il sapore del gol.
  • Poi si ritorna in campo ed il portiere ha rinviato  per il contropiede avversario…

E’ vero: si potrebbe tornare indietro grazie al tasto rewind ma perché si dovrebbe far questo? Quante bestemmie si leverebbero? Quante volte dovremmo rimodulare il calendario? E poi, c’è tanto bisogno delle pause pubblicitarie? I giochi non scenderanno, almeno nell’immediato, di prezzo, quindi perché questo bisogno di fottere (scusate il termine poco elegante ma quando ci vuole ci vuole), gli utenti con proposte al limite della decenza.
Vogliono elminare il gioco usato facendogli una lotta ingiusta ed infame, ci riempiono già di pubblicità durante ogni attività televisiva, navigando su internet e quant’altro. Ed ora pure le pause durante le partite?
Vi lasciamo al venditore ambulante che vende cocco sulla spiaggia. Lui si che avrebbe bisogno di qualche introito in più.

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