Scrolls manterrà il suo nome. Il piccolo Davide batte il gigante Golia. Ancora una volta. E così, la piccola Mojang ed il gigante Bethesda hanno trovato un accordo sulla famosa disputa su Scrolls, gioco strategico basato sull’utilizzo di carte da collezione in fase di sviluppo dal piccolo (e celebre) studio ideatore di Minecraft, diventato famoso subito dopo il suo annuncio per un contenzioso basato su una presunta violazione di diritti.
Ne dà notizia Markus Notch Persson, fondatore di Mojang, tramite il proprio account su Twitter.
Scrolls, dunque, potrà continuare a chiamarsi così perché non crea confusione con The Elder Scrolls, la saga ruolistica di Bethesda. Del resto, la sentenza del tribunale aveva dato ragione al piccolo studio indipendente. E ieri le due società si sono accordate così: Mojang potrà chiamare il suo gioco Scrolls ma non potrà realizzare giochi simili ad Elder Scrolls. In sostanza niente giochi di ruolo col nome Scrolls per Mojang.
Bethesda non ci fa una grande figura. Fin da questa estate, quando gli avvocati del gigante nordamericano intimarono Notch sul fatto che Scrolls “avrebbe potuto confondere i fan della serie”.
Per nulla intimidito, giustamente, il papà di Minecraft aveva provato ad evitare i tribunali proponendo una sfida originale a Quake. Sarebbe stata un’occasione da parte di Bethesda per riguadagnare simpatia mostrando anche dell’ironia accettando questo insolito duello. Niente da fare: Bethesda è andata avanti fino a perdere in tribunale.
Probabilmente, gli unici a guadagnarci saranno stati gli avvocati di entrambe le parti. Il tribunale ha mostrato buon senso. Ma (ci chiediamo noi) non sarebbe stato meglio risolvere tutto in altro modo?