Speciale, i 40 giochi di calcio da ricordare nella storia – Parte 1 (posizioni 40-31)
Il calcio, almeno per chi lo segue, è il gioco più bello del mondo. Logico che l’industria videoludica da quando è nata, sforni continuamente titoli su questo sport.
Noi de IlVideogioco.com vogliamo sottoporre alla vostra attenzione uno special sui 40 giochi da ricordare, nel bene e nel male sulle piattaforme più popolari ed anche su quelle meno battute. Lo ammettiamo, si tratta di un progetto ambizioso, forse anche atroppo, ma perché non dire anche la nostra?
Con l’inizio del 2012 vogliamo dare qualche cosa di nostro ai lettori. Ovviamente, come nel nostro stile, commenteremo ogni singolo gioco. Speriamo di farvi cosa gradita. Sia chiaro, valori meramente tecnici lasciano il tempo che trovano dato che stiamo parlando di una graduatoria che comprende 30 anni di storia.
Cominciamo con il countdown.
- 40) Numero 10 (FIL, Olivetti Prodest PC 128, 1986)
E’ la prima metà degli anni ’80, i mitici anni ’80. Chi vi scrive gioca con un Olivetti Prodest Pc 128, strano ma vero. Ed ancor più strano trovarci un gioco di calcio e per di più che ha un testimonial d’eccezione: “Le Roi” Michel Platini ai tempi d’oro con la Juventus.
Già, proprio il buon Michel campeggiava nella schermata di caricamento del gioco. Il tutto graficamente si fermava li perché per il resto era un titolo mediocrissimo. Visuale orizzontale, da destra verso sinistra con scrolling (se così può definirsi) orizzontale. Eppure aveva una peculiarità: è stato probabilmente il primo della storia ad offrire, sia pure in maniera rudimentale, un aftertouch, l’effetto tanto acclamato in Kick Off. Bene, seppur incredibile, è così.
Numero 10 rientra per forza tra i titoli da menzionare anche per un curioso bug: se si riceveva un fallo nel vertice basso della propria aria di rigore si riceveva un calcio di rigore favore. Bug dell’altro mondo per robe da fantascienza. Forse nemmeno Moreno avrebbe osato così tanto.
- 39) Exciting Soccer (Alpha Denshi, Arcade, 1983)
E’ stato sostanzialmente il primo arcade di calcio di un certo rilievo. E’ vero: si giocava 7 contro 7 ed il game-play era molto macchinoso, seppur con un certo senso.
La grafica molto approssimativa riusciva però ed essere efficace. Perché ricordare questo gioco? Per diversi motivi: intanto (dato meramente tecnico e fine a se stesso) presentava il parlato.
Ogni decisione arbitrale, o evento, infatti, si sentiva. E via con i Throw In (le rimesse laterali), i Kick Off (i tiri in porta), i Free Kick (i calci di punizione) e… (qui viene il bello) gli Offside (i fuorigioco). Già, avete capito bene: come abbiamo anche spiegato in sede di recensione, Exciting Soccer è stato il primo (praticamente) a contemplare il fuorigioco. Per reimpiantarlo nel mondo videoludico si dovrà aspettare quasi un decennio.
- 38) I Play 3D Soccer (Simulmondo, Amiga, Commodore 64, 1991)
L’italianissima Simulmondo, orgoglio italico assieme a poche altre software house in quel periodo, realizzò un gioco di calcio in 3d. Ovviamente si sta parlando di 3d poligonale che per l’epoca era una vera e propria sfida. Ardua su Amiga ma ancora possibile benché rudimentale nel risultato. Impossibile su Commodore 64 che presentava una grafica a blocchettoni, che potrebbe essere paragonata a quella (per scelta “artistica”) di Minecraft. Tuttavia, Simulmondo riuscì in una piccola impresa a rendere discretamente giocabile (per l’epoca) I Play 3D Soccer.
La particolarità, però, sta nel fatto che non si controllava la squadra, bensì un giocatore, dal numero 2 al numero 11. Per chiamare il pallone era necessario premere il tasto fuoco e muovere in basso la levetta del joystick per vedere il giocatore alzare la mano e chiamare la palla. Libero Grande qualche anno dopo fece più o meno la stessa cosa ed il concetto, identico (quello di interpetrare un ruolo), lo vediamo da qualche anno nelle serie Fifa e Pro Evolution Soccer. Che dire? Grande Italia.
- 37) Mexico ’86 (Taito, Arcade, 1986)
Conosciuto anche come Kick and Run, Mexico 86 è quasi certamente uno dei primi giochi dedicato ad un Mondiale di calcio. Altro dato da ricordare: Taito che si cimenta nel calcio e non finirà qui col nostro sport preferito.
I risultati sono divertenti, un sonoro orecchiabile nei suoi stacchetti e musichette ma dagli effetti sonori deleteri per l’udito umano (e probabilmente anche per quello animale). Tuttavia, il game-play era piuttosto accettabile (sempre per l’epoca) ed offriva ore di sano divertimento. La grafica cominciava ad essere più complessa e questo giovava sicuramente anche se l’Italia in maglia gialla non dobbiamo più vederla.
- 36) Fighting Soccer (SNK, Arcade, 1988)
I giapponesi che continuano a sfornare giochi di calcio. Questa volta uno particolare perché il premio non è né una Coppa del Mondo, né tanto meno una Coppa continentale, bensì una medaglia olimpica. Nell’anno delle Olimpiadi di Londra ci piace ricordare Fighting Soccer per questo motivo ed anche perché abbastanza valido nel suo insieme. Visuale dall’alto con alcune schermate di intermezzo. Niente di eccezionale nemmeno allora, ma intanto, ci sentiamo di ricordarlo.
- 35) FIFA 2001 (Electronic Arts, Pc, PlayStationOne)
Perché ricordiamo Fifa 2001? Semplice: perché nel primo gioco EA Sport realizzato nel nuovo millennio abbiamo riscontrato un game-play risalente probabilmente ai primi dell’800 e dire che all’epoca nessun computer era stato inventato.
Fifa 2001 è probabilmente uno dei giochi col più basso tasso di game-play mai realizzati. Si segnava sempre nelle stesse tre-quattro maniere. Una delusione inimmaginabile e con pochi (per fortuna) precedenti storici a quei livelli. E dire che tecnicamente il gioco non era niente male ma la mancanza di varietà (anche negli stadi) furono causa di insuccesso.
- 34) Kick Off 3 (Anco, Amiga, 1994)
Altra delusione mostruosa porta il nome di Kick Off 3. Il gioco è targato Anco ma è orfano di Dino Dini, suo “papà” (che scrisse il codice dei capolavori precedenti), e si vede. Anzi, si vide, benché a realizzare il gioco fu Steve Screech. Evidenti limiti nel game-play ne decretarono una bocciatura solenne. Realizzato per i Mondiali di Usa ’94, Kick Off 3 aveva solo il nome ma nient’altro. Ricordiamo positivamente solo la colonna sonora, poi nient’altro. Grafica anonima ed, appunto, un game-play ridicolo con tante possibilità di segnare, ma più per bug o per demenza dei portieri che per bravura personale. Un disastro.
- 33 Soccer Brawl (SNK, Neo Geo, Arcade, 1992)
Si tratta di un arcade di calcio futuristico. Realizzato piuttosto bene dai giapponesi di SNK per Neo Geo e sala giochi, questo titolo seppe dare una chiave futuristica divertente al gioco più bello del mondo.
Le partite si giocavano in arene al chiuso ed era molto importante lo scontro fisico. Tutto era permesso ed i giocatori erano dotati di razzi direzionali (i portieri) ed armature meccaniche. Vi erano anche colpi spettacolari come tiri potentissimi in grado di spazzare tutto e tutti o tiri in cui il pallone andava a zig zag per tutto lo schermo per spegnersi (letteralmente) in rete. Non eccelso, ma ne ricordiamo l’ambientazione, che poi ritroviamo in molti titoli arcade sportivi di SNK.
- 32 Manchester United Europe (Krisalis, Amiga, 1991)
Gli inglesi di Krisalis festeggiarono il ritorno delle squadre inglesi in Europa dopo la squalifica di 5 anni inflitta dalla Uefa per i tragici fatti dell’Hesyel. Mai si sarebbero aspettati di fare un secondo gioco dedicato al Manchester United (il primo, diciamoci la verità, è meglio tralasciarlo), per festeggiare la vittoria in Coppa delle Coppe. Ne venne un bel gioco dal punto di vista grafico, pieno di dettagli e piuttosto cartoonistico.
Ricordiamo che quando si sostituiva un giocatore, nella versione Amiga con l’espansione e quindi un mb di RAM, si osservava il panchinaro alzarsi e togliersi la tuta.
Il game-play era piuttosto strano a dire il vero e, non troppo vario. Le vie per trovare la rete, tuttavia, erano abbastanza numerose ed il divertimento era assicurato, più per le deficienze della intelligenza artificaile che altro. Ambientato nelle coppe europee di calcio per club, Manchester United Eruope vantava gli stemmi e le divise ufficiali di numerose formazioni. Uno dei pochi titoli che permetteva di disputare anche la celebre Coppa Intercontinentale progenitrice del Mondiale per club.
- 31 Football Champ (Taito, Arcade, 1990)
Sappiamo che il calcio è il gioco più bello del mondo, ma sappiamo anche che non è uno sport per signorine. I giapponesi di Taito, evidentemente, presero alla lettera quest’ultimo stereotipo e lo hanno applicato al loro arcade, Football Champ, conosciuto anche col nome di Hat Trick Hero (eroe della tripletta o giù di li).
Football Champ (da noi recensito) è uno dei pochi giochi in cui il calciatore può dare pugni o ginocchiate all’avversario in tutta allegria a patto, ovviamente, di non essere visti dall’arbitro che, però, spesso e volentieri era a rotolare per terra.
E’ famoso anche per i suoi piccoli tocchi di classe e la “necessità” di giocare in modo spettacolare. Nelle partite decisive era necessario tirare autentiche bombe, anche nei passaggi, per sperare di sorprendere difese e portieri. Colpi di tacco alla Socrates (buon’anima) o biciclette d’altri tempi, rovesciate, sforbiciate, tiri al volo e quant’altro, facevano il resto. C’era anche il super tiro che, attivato con una combinazione particolare, non dava scampo sfondando anche la rete. Splenide le animazioni nei festeggiamenti.
Da menzionare anche il sonoro d’atmosfera soprattutto con la voce fuoricampo di impatto. Un gioco particolare. Ricordiamo due chicche: la prima è quella della presenza dello stadio Bentegodi di Verona nei menu di selezione; l’altra è la foto di Marco Tardelli nella schermata di fine partita.