Riflettori puntati su Pro Evolution Soccer 2012. A dieci giorni dal suo esordio sul mercato, fissato al 29 settembre, analizziamo la seconda demo, quella uscita in questa settimana su pc, Xbox 360 e PlayStation 3, su cui baseremo la nostra anteprima del gioco calcistico.
La versione è quella su PlayStation 3. Amato dal pubblico e dalla critica fino a qualche anno fa, la serie Konami si propone, un’altra volta, di superare la controparte di Electronic Arts. Lo scontro è duro. Ecco le nostre brevi impressioni.
I MIGLIORAMENTI CI SONO
Partiamo subito con una buona notizia per i fan di Pro Evolution Soccer. Il game-play è migliorato rispetto all’episodio della scorsa stagione. C’è una maggiore cura e le finezze in più sono evidenti. PES 12 riesce nel suo intento di migliorare se stesso.
Da Konami in piena estate avevano assicurato che avrebbero fatto del loro meglio ed è apprezzabile lo sforzo, ma siamo ancora lungi dal farci dire che Pro Evolution Soccer 2012 sia il re dei giochi calcistici.
TORNANO LE SOVRAPPOSIZIONI
Un risultato evidente di questo lavoro è il ritorno delle sovrapposizioni (quasi intelligenti). Il gioco consente anche di controllare due giocatori contemporaneamente ma bisognerà stare attenti a non squilibrare la squadra che in caso di perdita del pallone potrebbe essere soggetta a facili contropiedi perché scoperta.
Evidente è anche l’azione leggermente rallentata rispetto al PES 2011. Mossa fatta per migliorare gli aspetti tattici. Una cosa simile fu fatta da Konami in PES 5, molto più lento rispetto a PES 4 ma decisamente il miglior gioco Old Gen (PS 2; Xbox) in assoluto.
QUANDO I PROGRAMMATORI DISTRIBUIVANO L’INTELIGENZA ARTIFICIALE, I PORTIERI DOV’ERANO?
Titolo lunghissimo per questo paragrafo ma eloquente. La versione dimostrativa di Pro Evolution Soccer 2012 ci ha mostrato cose buone e cose scadenti. Tra quest’ultime i portieri. Rimaniamo perplessi sulle loro abilità. Non bloccano un pallone manco a pagarli e spesso e volentieri sono vittime di gol assurdi. I riflessi poi sono appannati: guai a prendere una deviazione su un tiro, la reattività andrebbe in tilt. Che però si debba subire gol su colpi di testa da posizione angolata con la sfera che rimbalza a due a l’ora e l’estremo difensore in capace di una reazione, fa andare in tilt noi.
I POLIGONI SI ATTRAGGONO…
A pochi giorni dall’uscita del gioco finale, quello che abbiamo visto nella demo 2.0 è un po’ preoccupante. Ci sono infatti le fastidiosissime compenetrazioni di poligoni. Durante le esultanze è spesso visibile come i giocatori trapassino gli altri. Fenomeno che in gergo viene chiamato clipping. In una demo si può anche accettare ma in un gioco finale, alle soglie (e sogliole) del 2012 no. Speriamo che da qui al 29 settembre (seduto in quel caffè, io non pensavo a te) le cose migliorino.
COSA CI SI PUO’ ASPETTARE (ANCHE EXTRA-DEMO)
Detto questo a livello di mero-game play, passiamo agli altri contenuti. Sulla demo sono annunciati grazie a dei filmati alcuni cambiamenti. Torna la modalità allenamento presente nella versione dimostrativa in modo parziale. Sarà possibile infatti cimentarsi negli allenamenti d’attacco e di difesa ma nella versione finale saranno presenti anche i rigori, le punizioni ed il dribbling.
Poi le modalità Football Life e Club Boss. Quest’ultima ci permette di vestire i panni del presidente e gestire il club sotto altri aspetti. La Master League, uno dei punti cardini dell’intera serie di Konami avrà degli addii nella formazione che inizierà la nuova avventura: Castolo, Minanda, Ivarov e molti altri appenderanno le scarpe al chiodo. Può sembrare un dato di poco conto, ma anche questo rappresenta un taglio col passato. I giocatori di vecchia data difficilmente potrebbero accettare questa scelta.
Andando a cose meno sentimentali, e novità gestionali sembrano interessanti. Proprio la Master League grazia alle funzioni social di Football Life sarà giocata anche online e saranno aggiunte le conferenze stampa prima e dopo le partite.
Ci sono più licenze e quant’altro con menu ridisegnati ad arte e molto belli (da sempre, anche se consistono una parte vitale in un gioco, i menu sono tra le cose migliori di PES) che consentono una navigazione precisa tra le innumerevoli opzioni di gioco.
E L’ASPETTO?
L’abito non fa il monaco, è vero, ma PES 12 annovera qualche altra miglioria anche dal punto di vista grafico. Le scelte artistiche sulla resa dei giocatori potranno essere oggetto di discussione, ma il lavoro è egregio anche se a volta la somiglianza tra l’alter ego in gioco ed il giocatore reale sia tutta da verificare. Non ci sono troppe differenze da PES 11. Resta comunque una variante molto valida di Fifa 12.
CONCLUSIONI
Konami ha mostrato con due demo una discreta parte di quello che sarà Pro Evolution Soccer 2012. Le sensazioni sono contrastanti. Sul piano gestionale, su quello tecnico, su quello che sta intorno alla partita non possiamo che elogiare il lavoro del team giapponese.
Master League diversa, Club Boss e Football Life promettono di dare concretamente più spessore al gioco. Sul fronte del game-play, invece, ci sono i dati più alternati. L’intelligenza artificiale è migliorata, ci sono anche le sovrapposizioni e c’è una certa difficoltà nell’imbastire l’azione d’attacco o nell’impostazione perché il pressing avversario è più “intelligente”.
Ma i portieri sono sconcertanti e vanificano spesso e volentieri gli sforzi della squadra. Qualche svista qua e la (clipping in primis) fa il resto. Generalmente si ha la sensazione che manchi ancora qualche cosa per poter dire che PES sia tornato definitivamente quello che avevamo imparato ad apprezzare fino a qualche anno fa.
Crediamo che PES 2012 sia frutto della politica dei piccoli passi e che sicuramente abbia un discreto (anche sostanziale, volendo) miglioramento rispetto a se stesso e questo è già positivo, ma la concorrenza sembrerebbe aver fatto ancora meglio sfruttando appieno il vantaggio di un paio di stagioni…
PREGI. Game-play migliorato. Tante caratteristiche nuove interessanti. Menu’ sempre eccellenti.
DIFETTI. Portieri scandalosi. Intelligenza artificiale da rivedere in alcuni casi. Sembra che manchi ancora qualche cosa.