Lotus III: The Ultimate Challenge
Unite il meglio di Lotus Esprit Turbo Challgenge a quello di Lotus Esprit II aggiungete un innovativo editor di percorsi ed otterrete Lotus Challenge III: The Ultimate Challenge.
Il gioco, sviluppato da Magnetic Fields e pubblicato da Gremlin nel 1991 su Amiga (due anni più tardi su pc Dos) chiuse la trilogia videoludica dedicata al grande marchio automobilistico britannico. Su Sega Megadrive, invece, il gioco si chiamava Lotus II: Recs, in onore della novità assoluta del gioco: l’editor.
SQUADRA CHE VINCE… SI AMPLIA
Il terzo gioco della serie unisce, come già detto in precedenza, elementi dei due episodi precedenti. Se Lotus Esprit Turbo Challenge permetteva di guidare la Lotus Esprit in tre campionati sportivi (per 32 tracciati di tutto il mondo), il seguito faceva conoscere e guidare anche la Lotus Elan ed era ambientata in stage in stile OutRun.
Bene, mixando ed unendo, i Magnetic Fields non hanno fatto altro che mantenere le due auto precedenti, combinare le due modalità, campionati e corsa in stage ed aggiungere il terzo modello (un prototipo) la Lotus M200 ed il rivoluzionario sistema di generazione dei tracciati, il cosiddetto RECS.
Racing Environment Construction Set, per gli amici RECS
La più grande novità di The Ultimate Challenge è senza dubbio l’editor delle piste e dei percorsi che prometteva un numero a numerosi zeri di nuovi tracciati, più di 3mila miliardi.
Il sistema, semplice ma allo stesso tempo geniale, consisteva nel modificare la percentuale di alcuni parametri base, come la quantità di curve, la lunghezza, il tipo di scenario, la difficoltà, il numero di ostacoli o quello di dossi ed altri. Ogni parametro generava una lettera che componeva un codice.
Era possibile anche non tener conto di questo e scrivere direttamente un codice per ottenere un percorso completo ed in tempi rapidi. Chi vi scrive, crede che il precedente arrivo di Jaguar XJ 220, acerrimo concorrente della serie Lotus, abbia spinto gli sviluppatori a scervellarsi per un editor alternativo a quello concorrente che era piuttosto classico e discretamente potente. La risposta fu il Recs, sicuramente d’impatto.
GAME-PLAY, TECNICA ED UNA LONGEVITA’ ELEVATISSIMA
Lotus III può vantare una longevità elevatissima grazie al Recs. Mentre dal punto di vista del game-play il titolo non si discostava troppo dai celebri episodi. Forse questo aspetto è stato un piccolo limite del lavoro di Magnetic Fields.
La grafica aggiornata presentava qualche altro dettaglio in più in pista ed altre ambientazioni, tra cui quella futuristica grazie anche alla nuova vettura (la M200) oltre a quelle tradizionali, ossia notturna, nebbiosa, desertica, invernale e quant’altro.
Permesse anche le sfide multigiocatore con l’utilizzo dello schermo condiviso, o splitscreen.
UNA COLONNA SONORA DA URLO
Di rilievo la colonna sonora realizzata da Patrick Phelan è uno dei punti forti del gioco. Le tracce d’autore sono memorabili per qualità capaci di regalare alle orecchie bei momenti. Orecchiabili ed incalzanti, i giocatori di vecchia data ricordano con piacere i brani.
CONCLUSIONI
Il terzo capitolo di Lotus chiuse in modo glorioso una serie importante in ambito videoludico. Se vi eravate divertiti con i primi due capitoli, il terzo ebbe il merito di prendere le cose migliori e mixarle in maniera intelligente.
Lo stile grafico era rimasto lo stesso, e pur con qualche lievissima miglioria, forse è stato paradossalmente il punto debole, anzi, quello meno forte, di una catena robustissima fatta anche di una colonna sonora di rilievo mentre la longevità costituiva un capitolo a sé. Anche il Recs fece storia.
Concetto semplice quanto ingegnoso permise di realizzare tutti i circuiti che si volesse a discapito però della personalizzazione “fisica”. Solo concettualmente il giocatore poteva decidere cosa mettere ma non dove metterlo. Tuttavia, in due dischetti i programmatori siglarono l’ennesimo miracolo.
PREGI. Colonna sonora d’eccezione. Longevità sostanzialmente infinita. Game-play e difficoltà ben calibrate.
DIFETTI. Adeguamento grafico non troppo accentuato.
VOTO: 9/10.
Recensione Lotus Esprit Turbo Challenge
Recensione Lotus Esprit Turbo Challenge 2