Nell’universo dei giochi indipendenti, i cosiddetti indie, c’è capitato di provare Solar 2. Si tratta di un titolo sui generis in cui c’è ampia e piena libertà d’azione realizzato da Murudai e disponibile su Steam (pc) a 6,99 euro (ma ogni tanto è oggetto di offerte) e su Xbox Live al prezzo di 800 Microsoft Points. Gli amanti di astronomia potrebbero prendere in considerazione la spesa.
Prodotto interessante ma non del tutto convincente e vi spieghiamo il perché.
ALMENO TU NELL’UNIVERSO
Il tutto parte, finisce e riparte col big bang. Chi giocherà a Solar 2 si accorgerà che si tratta di un titolo ciclico, non ha una fine vera e propria. L’obiettivo, però, è chiaro espandersi… all’infinito cercando di sopravvivere alle altre entità che si trovano nell’universo.
DA PICCOLO ASTEROIDE A BUCO NERO
L’evoluzione in Solar 2 è semplice, almeno concettualmente. Si passa da piccolo ed insignificante asteroide ed assorbendo altri asteroidi più piccoli si diventa un piccolo pianeta, da questo si diventa pianeta abitato, sempre attirando a se altri asteroidi più piccoli. In questo stadio, vederemo come la civiltà farà capolino: il nostro pianeta avrà uno scudo e manderà astronavi nello spazio pronte a difenderci da altri corpi celesti o da minacce aliene in modo automatico.
Ma è chiaro che siamo appena all’inizio…
E’ UNA QUESTIONE DI MASSA, MA ANCHE DI GRAVITA’
L’evoluzione della nostra entità nella galassia è indicata in alto a sinistra dalla massa. Quando questa termina il grafico si passa da uno stato all’altro. Il percorso di evoluzione è legato a questo: più massa si ha (e la si ottiene inglobando tutto quello che si può), più grande è l’entità che controlliamo.
E così, dopo esser diventati pianeti abitati, fatto numerose battaglie all’ultimo sangue, di diventa una piccola stella a questo punto bisognerà inglobare pianeti interi per aumentare la propria massa.
Si potranno anche “creare” piccoli sistemi solari o sistemi stellari (se si è bravi). Si, perché un altro principio su cui si basa Solar 2 è la gravità. Il giocatore ha il pieno controllo sulla propria entità ma bisogna saperci fare con la gravità, strumento necessario per inglobare asteroidi prima, pianeti poi e gestire l’equilibrio nei sistemi tra stelle, pianeti orbitanti ed asteroidi che a loro volta gravitano attorno ai pianeti.
Ma se poi si vuole continuare a crescere si potrà risucchiare a se il sistema e diventare stelle più grandi fino a diventare buco nero, anche trai buchi neri, nonostante si possa fare la parte degli squali andando ad assorbire tutto ciò che si vuole, bisognerà fare attenzione ad altri buchi neri più grandi e gestire sempre la proverbiale gravità… ad un certo punto… BOOOM, (scusate l’onomatopeica), si riformerà il big bang e si ripartirà d’accapo.
LONGEVITA’, GAME-PLAY E TECNICA
Tocca descrivere rapidamente Solar 2 sotto i punti di vista squisitamente tecnici e sul game-play. Murudai, che ha sviluppato il gioco, non ha puntato su un comparto tecnico da urlo. Tutt’altro. La grafica è essenziale ma comunque efficace. Dà sensazione di infinito e di solitudine (e se fa questo, un gioco del genere ha già svolto metà del compito secondo noi, ndr).
Il sonoro è altresì spartano ma anche questo fa il suo dovere. Il punto forte è la particolarità del game-play. Guidare con le freccette direzionali della tastiera un semplice asteroide inglobando altri asteroidini sfruttando la gravità e la libertà d’azione è stata una bella mossa.
Ci sono anche le missioni per ravvivare il tutto. Le istruzioni su schermo (in inglese) ci daranno alcune varianti in modo da non ridurre il tutto ad un semplice vaga, ingloba, evolvi e stop. C’è un po’ di profondità in tal senso ma potrebbe non bastare. Solar 2, tuttavia, rischia di diventare piatto perché non c’è eccessiva varietà ed il fatto stesso di vagare all’infinito nell’universo potrebbe stancare. Si può decidere anche di affrontare queste missioni e cercare, ad esempio, di sopravvivere ad un attacco in massa di astronavi o inglobare un determinato numero di corpi celesti e quant’altro.
La longevità, dunque, è la variabile per Solar 2. Dipende da come ci si approccia al gioco e se prende l’interesse di chi lo prova. Può diventare un titolo da “ancora un minuto e smetto”; oppure essere accantonato dopo il primo big bang.
CONCLUSIONI
Solar 2 non è un gioco di facile presa sul pubblico. Bisogna immedesimarsi ed avere voglia. Una partita a Solar 2 può concludersi in pochi minuti (c’è anche un obiettivo Steam a tal proposito e presumiamo ce ne sia uno Xbox analogo).
Può durare molte ore. Tutto sta alla volontà del giocatore.
Di base, però, giocare con la gravità e vedere la realizzazione fisica può essere esaltante, così l’idea di poter controllare corpi celesti, pianeti, stelle, sistemi stellari e quant’altro, fare battaglie (gestite però in modo del tutto automatico dal gioco) tra pianeti e finanche sistemi solari per conquistare ed evolversi può essere stimolante. Di contro ci si può stancare. Di sicuro non è adatto a chi cerca una grafica spettacolare.
E’ consigliato, invece, a chi vuol passarsi qualche minuto in serenità, immerso, è il caso di dirlo, nell’universo ricreato da Murudai. Riteniamo però che 6,99 euro siano un po’ troppi, pur riconoscendo un certo carisma.
Pregi
Idea di base molto interessante. Per alcuni sarà esaltante la storia dell'evoluzione. Fisica di gioco ben fatta e credibile. Le missioni aiutano a non rendere il game-play piatto.
Difetti
Però le missioni potrebbero non servire a dare le varianti necessarie. Realizzazione grafica piuttosto anonima. Può essere accantonato in pochi minuti. Le battaglie sono gestite dall'intelligenza artificiale.
Voto
7,5