Retro

Klax

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Prendete un tapis roulant, dei mattoncini ed una griglia per disporli. Bene, aggiungete ritmo, velocità, colpo d’occhio e riflessi. Fatto? Bene. Avete ottenuto Klax, puzzle-game molto interessante pubblicato nel 1989 da Atari in sala giochi e successivamente da Domark  (sviluppato da Tengen) su computer e console ad 8 e 16 bit dell’epoca.
L’originalità e la particolarità hanno portato questo titolo d essere ricordato da molti giocatori over 30.

UN TAPIS ROULANT E TANTI MATTONCINI

Klax, un puzzle-game magnetico e dal concetto originale anche se non troppo innovativo

In Klax il giocatore è chiamato ad una sfida di abilità nel quale l’elasticità mentale sarà una dote fondamentale per riuscire nell’ardua sfida. L’ambientazione è quantomai strana: un tapis rulant immerso nel verde, o incastonato in un’astronave o in molti altri scenari, trasporterà dei mattoncini colorati su una base che dovrà poi posizionarli in una griglia.
Il nostro compito? Semplice: allineare verticalmente, orizzontalmente o diagonalmente i mattoni dello stesso colore evitare che i mattoncini cadano attraverso 100 livelli di gioco. Se i mattoncini dovessero cadere per tre volte ( o più, dipende dai bonus conquistati), si perderebbe la partita.
Un’impresa facile all’inizio, ma estremamente ardua col continuare dell’azione. Il tapis roulant, infatti, aumenterà la sua velocità con tutte le conseguenze che ne derivano: una oggettiva difficoltà nel trovare la combinazione giusta.

UN’ENORME X PER TROVARE LA CHIAVE DEL SUCCESSO

Come già detto in precedenza, gli obiettivi di Klax erano essenzialmente quelli di allineare quanti più pezzi possibile dello stesso colore. Il minimo indispensabile per far punti e per convalidare la combinazione era tre.
E si poteva scegliere la linea che si desiderava: semplice orizzontale o verticale, da tre, da quattro o da cinque pezzi. Ovviamente, più pezzi si allineavano più punti bonus si avevano ma si poteva scegliere anche di fare quelle diagonali, più rischiose perché richiedevano più spazio in quella griglia che chi ha giocato Klax ha trovato sempre più piccola.
Tuttavia, questa scelta era decisamente più conveniente dal punto di vista “monetario” perché dava più punti.
D’altronde, alcuni livelli, per essere completati, chiedevano la formazione di tali figure. C’era però la possibilità, molto remota, ma non del tutto impossibile, di realizzare una X che dava bonus spaventosi in termini di punteggio in quanto essere la figura più difficile in assoluto da realizzare. La X, inoltre attivava il warping di 45 livelli. Ricordiamo che i livelli son0 100, quindi questa figura dava un’enorme spinta verso la chiusura del gioco.

CONCETTO GENIALE E GAME-PLAY ESSENZIALE

Il più grande merito di Klax è stato senza dubbio quello di rivitalizzare un genere andato in tilt dopo l’apparizione ed il successo sfolgorante di Tetris visto che tutti andarono a copiare il progetto. E sebbene il titolo Domark non apportò novità epocali, riuscì ad ampliare il concetto delle linee colorate dei mattoncini aggiungendo le diagonali, le X, le mezze X, e le verticali.
Nei livelli avanzati, come accadeva nel già citato Tetris, la griglia nella quale si dovevano accoppiare i pezzi era disseminata di mattoncini, sparsi qua e la, già messi per diminuire lo spazio a disposizione ed aumentare, di conseguenza, la difficoltà e con essa anche i punti.
Uno degli ingredienti vincenti di Klax era il game-play essenziale fatto di livelli abbordabili a sessioni infernali.

TECNICA DISCRETA

Anche su un puzzle-game, anche l’occhio vuole la sua parte. La grafica è pratica, essenziale e non lascia molti commenti perché in un titolo di questo genere non è fondamentale. Basti dire che faceva il suo lavoro sia in sala, sia su Amiga o su Commodore 64.
Il sonoro è composto da effetti che scandiscono il ritmo del gioco. Tranquilli all’avvio ma incalzanti, frenetici ed a tratti insopportabili successivamente.

CONCLUSIONI

Klax è un gioco da ricordare e se possibile da giocare e rigiocare con piacere. La sua originalità è stata quella di rafforzare il concetto originale di Tetris sfruttando forma, grandezza e colori delle linee. Tecnicamente semplice ma funzionale anche se un po’ anonimo, il gioco di Domark è entrato nella storia per essere uno di quei titoli che rientrano nella categoria dei magnetici.
Chi vi scrive, quando lo giocava, diceva spesso: “un’altra partita e smetto”. Frase abusata in tutta la storia presente, passata e futura dei videogiochi. Accessibile a tutti, Klax è un puzzle-game da avere e giocare. 

PRO

Innovativo. Interessante game-play. Magnetico

CONTRO

A tratti impossibile. Tecnicamente anonimo

VOTO. 9/10

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo