A volte ci sono i rimpianti, come quelli per un’occasione perduta. Altre volte, ancora, i rimorsi, per non aver dato il meglio.
Scegliete voi il sentimento di Nintendo, fatto sta che la casa di Kyoto ha ammesso clamorosamente di non essere stata troppo chiara durante la presentazione di Wii U nel corso dell’E3 2011 di Los Angeles che si è chiuso 2 giorni fa.
Tanti infatti, gli interrogativi lasciati ai videogiocatori ma anche ai numerosi addetti ai lavori presenti e non all’E3 2011.
Il presidente Satoru Iwata ha così parlato dalle pagine del London Evening Standard (fonte Gamasutra):
“Avremmo dovuto mostrare prima la console e poi il controller, anche se il cuore di Wii U è il controller – dice Iwata –. Ci sono state alcune incomprensioni. Avremmo dovuto impegnarci di più a spiegare come funziona. Avrei dovuto mostrare un’immagine della nuova console, e poi cominciare a parlare del controller”
Piu dubbi che certezze dopo questa presentazione al punto che anche le azioni di mercato di Nintendo dopo la presentazione di Wii U sono crollate al minimo storico degli ultimi cinque anni registrando un calo di oltre 10 punti percentuale in due giorni. Iwata (con molto senso del fairplay) cerca di scaricare qualche colpa anche sulla stampa.
“Ci sono stati due gruppi di persone che hanno scritto dell’annuncio. Quelli che hanno potuto provare Wii U e quelli che non l’hanno provato, e hanno semplicemente scritto per sentito dire. In questo modo non possono capire perché questa console potrà cambiare il mondo dei videogiochi. Mi ricorda quando nel 2006 abbiamo presentato Wii. Qui a Los Angeles la gente ci andava matta, ma in Giappone l’atmosfera era molto diversa. Sembra che quest’anno sia accaduto lo stesso”
Iwata chiude con un suo pensiero.
“Quello che Wii U offrirà è molto diverso, ma credo che abbiamo un forte potenziale per cambiare l’intero formato dei videogiochi e dell’intrattenimento”.
Magia e rivoluzione Nintendo? O clamoroso flop? Chi vivrà vedrà. Wii arriverà nei negozi l’anno prossimo e per ora si sa davvero ben poco.