Benché in Italia i problemi quotidiani siano gravi e ben diversi, si preferisce andare avanti contro i videogiochi. A finire nell’occhio del ciclone è The Sims accusato dal mondo politico italiano di essere diseducativo perché permette i matrimoni gay e quindi condiziona pesantemente la futura vita e scelta sessuale di chi lo gioca e soprattutto “Umilia la famiglia”.
IL MIRACOLO DI THE SIMS: RIMETTE D’ACCORDO UDC E PDL
Tralasciando le lunghe interviste rilasciate da Carlo Casini (UDC) e Carlo Giovanardi (PdL e sottosegretario alla Famiglia) al noto editorialista Klaus Davi sull’argomento (i video li troverete sul canale YouTube di Davi) si è mossa una vera e propria crociata partendo subito in quarta ed addirittura Casini vuol portare la questione al parlamento europeo chiedendo il divieto di vendere giochi del genere ai minori.
A parlare contro il gioco realizzato da Electronic Arts sono in tanti. Oltre ai già citati Carlo Casini e Carlo Giovanardi sono intervenuti, interpellati da altri media, Rocco Buttiglione a Paola Binetti (sempre Udc). Tutti, per una volta, d’accordo e qui ci sarebbe da fare un applauso al videogioco che riesce laddove ragioni di Stato ben più urgenti lasciano il tempo che trovano e dividono.
MA SUL PEGI NON HANNO TORTO
Considerazioni a parte, le loro motivazioni sembrano un po’ fuori luogo. Troviamo, invece, giusto non vendere il gioco ai bimbi piccoli e che le regole siano rispettate soprattutto dai negozianti e qui ci vorrebbe un controllo maggiore e che faccia applicare le regole del Pegi che qui in Italia sono solo consigliate.
Renderlo obbligatorio come avviene in molte nazioni europee come Olanda, Norvegia, Svezia, Finlandia e Regno Unito per esempio.
Detto questo, The Sims, fa notare un noto sito italiano che scrive da anni di videogiochi, è in commercio dal 2009. Ed in questo lasso di tempo, nessuno ha prove di studi scientifici sul fatto che il gioco favorisca l’omosessualità.