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In attesa che il PlayStation Network venga ripristinato dopo uno stop di 24 giorni, arrivano le prime indiscrezioni sulla dinamica dell’attacco hacker che ha costretto Sony a fermare il servizio lo scorso 20 aprile per evitare ulteriori guai. I pirati si sarebbero serviti (condizionale d’obbligo) di un server affittato su Amazon usando ovviamente false credenziali. Riporta il rumor Bloomberg che basa il suo articolo su fonti anonime.
Viene riportato anche che l’Fbi (proprio loro) potrebbero sequestrare il server in questione e far testimoniare alcuni dipendenti del colosso americano a testimoniare in tribunale.
Tutto è ancora da provare.
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