In Italia se ne parla e si fanno crociate, negli Stati Uniti agiscono. Adesso è ufficiale. Negli Usa, i videogiochi sono considerati arte. Il riconoscimento non è solo verbale ma alquanto concreto.
La National Endowment for the Arts, l’associazione statunitense che finanzia opere d’arte create per il bene dell’umanità, ha aggiunto i videogiochi alla voce dei progetti potenzialmente finanziabili.
Il merito va in parte alla grande espansione dell’associazione. La categoria “The Arts on Radio and Television” ha cambiato nome in “The Arts in Media”.
All’atto pratico, le sovvenzioni della National Endowment for the Arts saranno disponibili per supportare costi diversi come sviluppo, produzione e distribuzione, e variano da 10.000 a 200.000 dollari.
La cifra è valutata in base alla complessità del progetto presentato. Il termine ultimo per presentare le iscrizioni presso il sito ufficiale dell’associazione è fissato per l’1 settembre, e sicuramente sarà un modo per supportare indirettamente tutta l’industria degli sviluppatori indipendenti che ogni giorno si impegnano e si destreggiano tra grandi successi ed anonimato ma sempre con grande passione e cuore.
“I progetti possono includere programmi radio o TV di alto livello, singoli o in più parti (documentari e narrazioni drammatiche); media creati per il teatro, programmi di esibizioni, segmenti artistici da utilizzare all’interno di una serie esistente; episodi web in più puntate; e giochi interattivi. Cortometraggi di cinque minuti o inferiori, saranno considerati in pacchetti da tre o più”.
QUANDO QUESTO RICONOSCIMENTO IN ITALIA?
Resta da chiedere, in ultima analisi, quando una iniziativa del genere verrà presa in Italia. A parte qualche bella mostra, ultima in ordine di tempo quella a Genova a gennaio sugli artworks di Assassin’s Creed: Brotherood, non c’è una grande concezione di questa che è effettivamente una forma d’arte. La decima secondo molti.
Da sempre restii alle novità tecnologiche considerate quasi come fossero male, i politici si accorgeranno mai dell’industria videoludica? Il problema è che molti di loro e tantissime persone comuni considerano il videogioco una forma di gioco d’azzardo visto che comunemente si pensa ai videopoker che di arte hanno ben poco. Ignari di quanto si sia mosso in termini economici e tecnologici in questo campo sempre in evoluzione ed all’avanguardia.
Speriamo che questa forma d’arte possa essere riconosciuta anche da noi. Forse ci darà mano l’Unione Europea ma prima dovrebbe recepire e dire a noi di fare altrettanto. Un po’ come è stato per la Giornata Nazionale dello Sport, istituita anni fa che fissa nelle prime domeniche di giugno una giornata dedicata agli sport. La cosa è nata a livello europeo ed è stata recepita subito dal nostro bel Paese. Se si facesse così con i videogiochi?