Centurion: Defender of Rome
L’ambientazione sull’impero Romano è sempre stata ricca di fascino. Anche il mondo dei videogiochi è ne è stato attratto il più famoso è Rome Total War, ma in passato ci sono stati altri giochi degni di interesse. In queste righe vogliamo ricordare un titolo che a cavallo tra il 1990 e 1991 seppe riscuotere numerosi consensi su pc ed Amiga.
Stiamo parlando di Centurion: Defender of Rome, strategico a turni edito da Electronic Arts che è senza dubbio uno dei migliori giochi del suo genere sul computer a 16 bit di casa Commodore a cui è dedicata la recensione doverosa in questo periodo pasquale
DA SEMPLICE CENTURIONE AD IMPERATORE
Il nostro cammino verso la gloria parte dal ruolo di centurione e man mano si cerca di fare carriera fino ad arrivare imperatore. Migliore è il grado, più sono i poteri e migliori sono le possibilità di riuscire nell’impresa di conquistare tutto il mondo conosciuto.
La mappa ci pone al centro del Mediterraneo e controlliamo una sola regione, l’Italia. Il nostro compito è quello di conquistare ed unificare tutte le provincie (circa una trentina) sparse tra Europa, Medio Oriente e nord Africa.
LA GESTIONE DELLE TRUPPE SARA’ FONDAMENTALE
Essendo uno strategico ed essendo a capo di un manipolo di uomini, il giocatore dovrà fare attenzione alla gestione delle truppe in battaglia. L’interfaccia immediata permette di controllare gli aspetti (molto primordiali ovviamente) della gestione del proprio esercito.
Sarà importante tenere un occhio di riguardo per il numero e per il morale delle proprie truppe. Meglio avere un numero minore di soldati ma con un morale fiero, piuttosto che avere una marmaglia debole. Nondimeno, in battaglia, sarà fondamentale il carisma del generale e le tattiche che si useranno. In questo aspetto Centurion si comporta piuttosto bene lasciando una discreta scelta di tattiche terrestri.
Stesso discorso dicasi per le battaglie navali, triremi e quadriremi si affrontavano nel mare Nostrum per la supremazia e spesso era il modo più rapido per raggiungere le regioni nordafricane e quelle costiere del Medio Oriente.
LA CONQUISTA DEL MONDO
L’aspetto militaresco è importante ma la guerra è solo un mezzo per ottenere potere. E non è il solo a disposizione dell’aspirante imperatore. C’è anche la strada della diplomazia. C’era all’epoca, stiamo parlando di una ventina d’anni fa, chi riuscì a terminare il gioco senza muoversi in battaglia. Potenza della diplomazia.
La meccanica per espandere i propri confini in Centurion era la seguente: si selezionava l’unità (al principio solo una, poi con le promozioni gli uomini e le coorti aumentano di numero, quantità e quaità con l’aggiunta della cavalleria e degli elefanti, ndr), si spostava in un territorio confinante al costo di un turno. A quel punto si apriva la finestra diplomatica con diverse opzioni, tra queste ricordiamo le offerte di varie natura, protezione, alleanza, ultimatum e dichiarazione di guerra.
Come dicevamo, più alto era il rango, più si godeva di rispetto (e timore), ragion per cui era più facile andare in guerra nelle prime fasi di gioco piuttosto che risolvere pacificamente la diatriba. In quel caso era utile anche settare i tributi annuali in modo tale da guadagnare per gestire la macchina da guerra ed altri aspetti.
PANEM ET CIRCENSES (PANE E CORSE DI CAVALLI)
Non solo guerre e politica estera in Centurion. Era altrettanto fondamentale tenere il polso della popolazione ed evitare le rivolte sia a Roma che nelle varie provincie dell’Impero. Per migliorare il clima era utile costruire anfiteatri (Colosseo) o circhi prima a Roma e poi nelle varie città che poi avrebbero richiesto periodicamente uno spettacolo. Il famosissimo detto Panem et Circenses (Pane e Corse di cavalli) si materializzava.
Costruendoli si dava vita a dei sottogiochi semplici ma interessanti. Con l’anfiteatro si accedeva alla lotta tra gladiatori e si sceglieva su che tipo di combattimento si doveva dar vita per ravvivare il morale del popolo romano.
Lotta tra gladiatori o con le bestie? Non solo era importante vincere, ma anche scegliere al termine dello scontro se dare la vita o la morte del perdente. La famosa decisione del pollice verso o pollice su. Se decideva di giustiziare un gladiatore che si era distinto con onore, il consenso scendeva vertiginosamente e questo faceva aumentare il malcontento tra la popolazione. Era necessario organizzare altri giochi per tenere a bada la popolazione.
Col circo, invece, si accedeva alla corsa di bighe resa tanto celebre dal film colossal Ben Hur. Le scene ricordano tantissimo la pellicola. Si sceglieva il carro e si affrontavano altri 3 equipaggi. Sottogioco fatto molto bene in cui bastava un niente per fare l’atroce fine di Messala.
GRAFICA E SONORO D’ATMOSFERA
Epico Centurion: Defender of Rome. Tecnicamente il gioco era molto valido con una chiara interfaccia e con tante finezze. La mappa del mondo era ben fatta e consentiva di fare un bel viaggio storico. I menu marmorei fornivano informazioni utili alla gestione. Belle le immagini statiche delle varie regioni e popolazioni, come quelle che introducevano alle battaglie o ai sottogiochi.
Animazioni essenziali nei sottogiochi e nelle battaglie facevano il resto.
Il sonoro si difendeva molto bene. Le musiche erano azzeccatissime e creavano la famosa atmosfera alla Ben Hur. Nondimeno anche gli effetti sonori contribuivano a chiudere la quadratura del cerchio.
Buona la longevità. Conquistare il mondo per diventare Imperatore è un viaggio lunghetto e per niente facile. Gestire truppe e popolazione romana e delle numerosissime colonie evitando o sopprimendo le rivolte interne o l’intervento dei barbari non era facile. Unico grosso difetto: in alcune versioni vi era un bug che mandava l’Amiga in Guru.
CONCLUSIONI
Centurion: Defender of Rome è un bel viaggio nel tempo. Si tratta di uno strategico a turni ben fatto sotto tutti i punti di vista con tante finezze tecniche (gli elefanti in Africa, o eserciti formati solo da cavalieri in Medio Oriente, la presenza di Cleopatra e molte altri aspetti) non si contano, così come i riferimento alla pellicola di Ben Hur.
Del resto, lo stesso team di programmazione lo aveva scritto nel libretto di istruzioni. Promosso senza riserve è stato uno dei giochi con cui il sotto scritto a passato molto tempo. Una tradizione anche in periodo pasquale.
Pregi
Aspetto tecnico ricco di chicche. Longevo e rigiocabile.
Difetti
In alcune versioni del gioco vi era un crash che mandava in Guru l'Amiga.
Voto
8,5