Lotus Turbo Challenge 2
E’ senza dubbio uno dei migliori titoli automobilistici realizzati su Amiga, capace di offrire una sfida sempre viva e con un livello crescente di difficoltà che lo rendeva un osso duro anche per i giocatori più incalliti.
Stiamo parlando di Lotus Turbo Challenge 2, seguito dell’ottimo Lotus Esprit Turbo Challenge, che venne sviluppato da Magnetic Fields per Gremlin nel 1991 su Amiga ed Atari St.
Il secondo capitolo della saga (che in effetti è una trilogia, ndr), come descriveremo, si differenziava concettualmente dal primo episodio per diversi aspetti pur, tuttavia, mantenendo la stessa atmosfera che trasudava in Esprit Turbo Callenge.
LA ELAN SI AGGIUNGE ALLA ESPRIT
La prima variazione che balza all’occhio, in ordine cronologico, è senza dubbio l’arrivo di un’altra auto targata Lotus. Si tratta della Elan, che fa bella mostra di se con una scheda di presentazione del tutto simile a quella vista nel primo capitolo della serie.
Meno potente della Esprit ma altrettanto bella da vedere, la Elan era la primissima novità. Il giocatore aveva la possibilità di scegliere quale auto guidare tra i due gioielli della gloriosa casa automobilistica britannica.
STAGE ALLA OUTRUN ANZICHE’ GARE IN CIRCUITI CHIUSI
La seconda novità, invece, è sostanziale. Di fatto, il gioco cambia da un’impostazione sportiva ad una lotta contro il tempo in stile Outrun.
Il teatro di gioco si sposta dai 32 circuiti internazionali (suddivisi in tre livelli di difficoltà equivalenti a tre campionati), ai numerosi stage a checkpoint di una sfida contro il tempo. Non c’è un percorso ad albero con tanto di bivi quindi come nel classico racing game di Sega, ma il giocatore dovrà superare un determinato numero di stage per superare il livello e cambiare ambientazione e tutto. Dalla campagna, al percorso cittadino, da un’atmosfera desertica, ad uno contornato da piogge torrenziali.
Bisogna dare atto a Magnetic Fields di aver messo in pratica un cambiamento radicale con un’idea semplice ma azzeccata che dà vita al nuovo episodio senza snaturare l’atmosfera Lotus.
UNA TECNICA ESEMPLARE
L’aspetto tecnico è il punto forte del gioco. Lotus Turbo Challenge 2 propone la stessa grafica in 2 dimensioni, la stessa visuale del primo capitolo ma migliora il tutto con tanti dettagli in più ed una maggiore fluidità.
I vari effetti atmosferici, neve, notte, nebbia, pioggia e quant’altro sono realmente fatte bene e modificano il comportamento della vettura in guida. La scelta tra le due auto (la Esprit e la Elan) è azzeccata e si noterà una differenza sostanziale.
I movimenti delle vetture sono diversi tra loro e sono più realistici rispetto al precedente episodio.
Il tutto si muove molto rapidamente e senza incertezze anche con lo split screen, ovvero con lo schermo condiviso per le sfide a due giocatori.
Anche il sonoro è eccelso. Fin dalla colonna sonora iniziale che dalla musica in game. Ottimi anche gli intermezzi che introducono al cambiamento di livello.
La longevità, infine, è garantita dagli stage, dalla loro varietà e da una difficoltà sempre crescente. La sfida è ardua per merito (o colpa) di auto difficili da superare, in tracciati estremamente diversi tra loro che presentano anche ostacoli naturali come pozze d’acqua, nebbia, macchie d’olio e molto, molto altro. Anche le strade hanno le loro insidie con passaggi delicati che richiedono concentrazione e precisione.
Senza dimenticare che un motivo di sfida era quello di terminare tutti gli stage con le due vetture.
CONCLUSIONI
Lotus Turbo Challenge 2 è sicuramente uno dei migliori giochi di guida su Amiga. Il seguito riesce a dare vitalità al marchio aggiungendo una nuova auto ed un game-play eccelso. Forse è il miglior episodio della trilogia.
Tecnicamente ineccepibile e con una bella giocabilità e rigiocabilità, Turbo Challenge 2 è un titolo da avere con cui passare piacevoli ore. Sicuramente paragonabile in tutto e per tutto a Jaguar XJ 220.
Pregi
Tecnicamente eccellente. Longevo. Rigiocabile.
Difetti
Forse a tratti un po' troppo difficile
Voto
9