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Leaderboard

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Il golf, si sa, non è uno sport di massa. Tuttavia, Leaderboard, uscito nel 1986 per Commodore 64, Amiga e tutti i computer ad 8 e 16 bit dell’epoca ad opera di Bruce e Roger Carver della Access Software (quella del mitico Beach Head, ndr), fu senza dubbio il primo vero videogioco che seppe diffondere alla vasta comunità di giocatori, questo bellissimo sport. Leaderboard inaugurò la serie che continuò con Leaderboard Executive e World Class Leaderboard (1988).

 

La versione Ami aveva il motore grafico più veloce di quello del C64 nel ridisegnare la scena

 

UNA GIOCABILITA’ GODIBILISSIMA

Non era facile ricreare le condizioni di una partita di golf. Tante le variabili, vento in primis. Ora è tutto semplice con l’hardware e l’esperienza accumulate in tutto questo tempo ma 24 anni fa non lo era. I due fratelli Carver fecero il miracolo.
Ne nacque un game-play eccellente e godibilissimo con un una certa dose di realismo. Partire dal Tee e sparare una bomba ad oltre 300 yards era possibile ma a patto di controllare bene il tiro e di sfruttare il vento per evitare i bunker di sabbia o, peggio, l’acqua.
A livello di difficoltà medio si ottenevano traiettorie verosimili, a quel tempo stupefacenti. Spettacolari le uscite dai bunker o dall’erba alta ed i putt millimetrici per imbucare nei quali si doveva dare attenzione alla pendenza del green.
Ogni partita era sempre diversa dall’altra perché ogni tiro lo era. Decidere, in base a vento, distanza e tipo di terreno, quale fosse la mazza adatta, se un legno, o un ferro diventava fondamentale per chiudere col minor numero di colpi ogni buca.
Per colpire la pallina non bastava tenere premuto il pulsante di fuoco, ma si doveva dosare la forza stando attenti all’indicatore di potenza. Sbagliare la tempistica nel premere il pulsante significava spedire la pallina da tutt’altra parte. La scarna interfaccia forniva, inoltre, informazioni sul tipo di mazza in uso, sulla distanza dalla buca e sul vento.

 

 

Leaderboard su C64, grafica... poligonale allo stato puro

UN POLIGONO BLU PER L’ACQUA, UNO GIALLO PER LA SABBIA…

La giocabilità come detto era il punto forte di Leaderboard. Tecnicamente aveva le sue lacune. Il “motore grafico” se così si può definire, disegnava la scena ad ogni colpo in una visuale simile alla terza persona (si vede il proprio alter ego da dietro).
Su C64 in cui si notavano anche le forme ed i colori netti dei poligoni dei vari elementi della buca, bunker (giallo), laghetti (blu), stradine (grigio) ed altro. Fa tenerezza pensare a questo ma tutto sommato, benché gli alberi fossero quasi elementari, i poligoni evidenti, i colori di madre natura… innaturali con la pallina che aveva le sembianze di pochi pixel bianchi, ed uno sfondo disegnato da un bimbo il tutto rendeva l’idea.
Le animazioni erano essenziali: il golfista si muoveva quando eseguiva il colpo col classico swing, mentre era ottima l’animazione della pallina a contatto col vento o quando, per nostra disgrazia, impattava sull’acqua.

CONCLUSIONI

Leaderboard, forse, non è un capolavoro assoluto, ma gli amanti del golf simulato che superano i 30 anni hanno potuto ammirare questo piccolo gioiello. Grafica quasi agli albori, sonoro sostanzialmente assente, conditi da un’atmosfera ovattata che dava senso di tranquillità e da un grande game-play immediato.
La longevità era assicurata alle sfide fino a 4 giocatori, oltre che dal numero di buche presenti e dai colpi da fare. Se oggi giochiamo a Tiger Woods Pga Tour Golf e rimaniamo a bocca aperta per il realismo, molto merito lo ha Leaderboard, classe 1986.

 

PRO

Giocabile. Divertente. Uno dei primi giochi di golf credibili.

CONTRO

Grafica, soprattutto sugli otto bit, essenziale. Sonoro praticamente assente.

VOTO: 8,5

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