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Pang

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Tanto semplice quanto innovativo. Un po’ come l’uovo di Colombo. Il concetto era lineare, ma prima di quel 1989 in ben pochi ci avevano pensato.
Pang, sviluppato da Mitchell Corporation e distribuito da Ocean sugli home computer, è un gioco d’azione in cui i riflessi ed il colpo d’occhio sono decisivi, ebbe molto successo in sala ma anche su Amiga la cui versione era identica a quella arcade. Fu uno dei canti del cigno per C64.

 

Un passaggio in Russia, tra scale e piattaforme non sarà facile far piazza pulita di tutte le biglie

 

RIPULIAMO LO SCHERMO…

Ripulire uno schermo da alcune bolle che se colpite diminuiscono la loro dimensione raddoppiando, però il numero. Concetto semplice semplice che è stato i successo principale di Pang. Per fa questo si usava una pistola che sparava un rampino. Il gioco si divideva in 50 livelli suddivisi in ben 17 aree geografiche con difficoltà sempre più crescente.

UN GAME-PLAY EQUILIBRATO

Altro punto forte di Pang era la sua giocabilità estremamente equilibrata. Sia in singolo che in coppia con un amico, far piazza pulita dello schermo era molto divertente. A facilitare il compito vi erano anche dei bonus che se raccolti aumentavano la velocità del rampino o cambiavano completamente arma. Utili anche le clessidre che fermavano le bolle per qualche secondo dandoci il tempo di mirare con precisione.
Si perdeva una vita se colpiti da una bolla o se il tempo scadeva. A ravvivare il tutto anche le condizioni meteo dei livelli ed anche alcuni ostacoli architettonici (piattaforme, scale ed altro). In Russia, ad esempio, il ghiaccio faceva scivolare il nostro protagonista. Tuttavia, vi erano aree molto complicate e superarle non era affatto semplice rendendo, a volte, frustranti i molti tentativi.

GRAFICA COLORATA E SONORO ADEGUATO

Il giudizio tecnico di Pang è positivo. Pur non facendosi notare per la grafica vistosa o per un sonoro memorabile, il gioco era fatto abbastanza bene. Del resto: giocabilità e longevità assicurati facevano già il resto. L’aspetto grafico era pulito con i livelli statici in cui venivano ritratti i luoghi simbolo delle località toccate dal nostro viaggio attraverso il globo.
Animazioni fluide e scenette di intermezzo fumettose (i disegni ricordano Dragon ball ed Arale, ndr) venivano accompagnate da un sonoro adeguato fatto di effetti sonori “gommosi” e da musichette che conciliavano il ritmo.

 

L'esultanza dopo aver superato un livello. Il personaggio a destra ricorda Goku

CONCLUSIONI

Divertente da giocare, un bel passatempo che spingeva a dire la classica frase: “Ancora una partita e smetto”. Game play lineare, semplice ma dall’indubbio fascino. Longevo e giocabile. Tutto questo è Pang che ebbe molto successo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta con diversi seguiti più o meno riusciti ed anche una raccolta per Play Station denominata Super Pang Collection.

PRO

Giocabile. Longevo. Divertente.

CONTRO

Alcuni passaggi sono un po’ difficili

VOTO: 8/10

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