Quattro anni e un Mortal Kombat X dopo, NetherRealm pubblica Injustice 2 sotto egida Warner Bros. Interactive Entertainment. Sequel diretto di Injustice: Gods Among Us, picchiaduro in salsa super-eroi dell’universo DC della scorsa generazione (e poi rimasterizzato per l’attuale) che ha messo quasi tutti d’accordo per qualità e quantità portata sugli schermi degli appassionati. Disponibile per PlayStation 4, Xbox One e Pc, Injustice 2 si profila come la fatica di maggior pregio del famoso sviluppatore di picchiaduro capitanato da Ed Boon, carismatico direttore dei lavori.
GODFALL
Molti non se lo aspettano – e chi conosce Mortal Kombat X lo sa bene – ma di norma, nei picchiaduro, si pone poco accento sulla storia e tutto diventa un mero pretesto per mettere contro qualsivoglia personaggio per farlo combattere, senza esclusione di colpi, anche se fosse entrambi mosso dalle medesime intenzioni del suo avversario. Già dal primo Injustice si evince la volontà, da parte degli sviluppatori, di dare una dignità ed una profondità, alla storia di fondo, che possa elevare i protagonisti (sia buoni che cattivi) ad autentici personaggi appartenenti ad un universo di gioco, non più semplici “marionette” pronte a darsele di santa ragione.
La premessa di Injustice: Gods Among Us è semplice: i super-eroi, cioè i campioni dell’Umanità, i difensori della libertà e dell’esistenza del genere umano si elevano al rango di “divinità”, diventano tiranni e soggiogano il pianeta. Bando alle rivelazioni scottanti, qui basta sapere che Superman guida questa tirannia e a lui si oppongono Batman e pochi altri. E’ sufficiente per mettere tutti contro tutti (un po’ come nella “Civil War” di Marvel) coinvolgendo anche i “villain”, cioè i super-cattivi per creare nuove, mai concepite prima, alleanze.
Alla fine della vertiginosa escalation di scontri fra titani, la fazione vincitrice è quella di Batman, che riesce a mettere agli arresti Superman per riportare, sulla Terra, un po’ di serenità. La premessa di Injustice 2 è tanto semplice quanto inquietante: la “pace” della guerra fra eroi appena finita dura ben poco, perché ad approfittare dello sfaldamento della Justice League è solo Brainiac, uno dei più potenti nemici di Superman, capace di spazzare via Krypton in poche ore e deciso di far seguire lo stesso destino alla Terra. La minaccia incombente sarà sufficiente a rinsaldare la Justice League?
GODS AMONG US
Injustice 2 offre ventotto personaggi, tra buoni e cattivi, tra vecchie conoscenze e nuovi arrivi: l’ultimo può essere acquistato a parte oppure sbloccato gratuitamente al termine della modalità storia. Un ventinovesimo contendente, Darkseid, può essere acquistato solo a parte oppure ottenuto con l’edizione del gioco ottenuta su pre-ordine. Ci sono i componenti della Justice League: Batman, Superman, Flash, Wonder Woman, Lanterna Verde e tutti i loro gregari. Si oppongono a loro le loro nemesi ed altri ancora: Atrocitus, Joker, Gorilla Grodd, Bane, Deadshot ed altri ancora.
Quel che ha sempre convinto, di Injustice, è il gameplay mutuato da Mortal Kombat ma reso – se ci passate il termine – più leggero ed intuitivo. Tre soli tasti sono deputati ai colpi, il quarto frontale richiama un temporaneo potenziamento e i grilletti si premono solo per potenziare i colpi speciali o per richiamare il colpo più potente di ciascun eroe. Contrariamente alla X-Ray violenta e truculenta di Mortal Kombat, qui si da spazio allo spettacolo, al dinamismo e si esalta ogni eroe o cattivo che riesce a portarla a buon fine.
Injustice 2 è alla portata di tutti: dal giocatore occasionale a quello che, come un atleta olimpico, si dedica allo studio e alla esecuzione di combinazioni di colpi sempre più elaborate. Proprio come in passato, qui bisogna giocare molto, fare esperienza, scambiare conoscenza con gli altri giocatori, perché il gioco non prende per mano – come fanno i concorrenti – e non insegna più delle basi che occorrono per sopravvivere agli scontri più aspri. Questo aspetto ci ha colpito positivamente, perché ogni giocatore è artefice della propria bravura e della conoscenza del personaggio. Conoscere mosse e piccole sequenze di colpi aiuta, ma non è tutto.
MULTIVERSI ED EQUIPAGGIAMENTI
Un aspetto inedito nel novero dei videogiochi di stampo picchiaduro è quello degli equipaggiamenti. Injustice 2 sembra ispirarsi fortemente a giochi quali Overwatch, Destiny, Dota 2 e League of Legends e ci presenta delle “casse” da dover aprire per ottenere preziosi equipaggiamenti. Un mantello diverso per Superman, una cintura migliore per Batman, un martello più potente per Harley Quinn, un corpetto protettivo più resistente per Freccia Verde, potremmo continuare all’infinito ma il senso è che di pezzi di equipaggiamento per ogni personaggio ne troveremo in quantità industriale. Gli equipaggiamenti, ovviamente, non sono tutti uguali e l’ideale è ottenere gli “scrigni” di livello superiore, che garantiscono la ricezione di equipaggiamenti più potenti.
Questi servono a migliorare l’efficacia in combattimento di ogni personaggio, andando a modificare le capacità difensive, offensive e le abilità speciali. In breve si colleziona tutto quello che occorre per plasmare, ciascun personaggio, secondo il proprio stile di gioco oppure secondo una precisa scelta tattica, dotandolo di maggiore efficacia difensiva oppure offensiva.
Altro aspetto che ci ha lasciato, letteralmente, a bocca aperta è il sistema dei Multiversi. Quando abbiamo assistito al breve tutorial filmato, che ne descrive per sommi capi le dinamiche, stentavamo a credere che NetherRealm sia riuscita a confezionare qualcosa di più serio, profondo, stimolante e divertente della mera “guerra tra fazioni” messa sul tavolo ai tempi di Mortal Kombat. E’ come se Injustice 2 diventasse, così, una specie di enorme calderone di giocatori che, quasi come in un Destiny, entrassero in una zona condivisa che contribuissero, superando le missioni e gli incarichi, al mantenimento della pace ovunque essi vadano.
Di veri e propri difetti, se vogliamo, non sappiamo trovarne. A voler cercare il pelo nell’uovo ad ogni costo, bisogna ammettere che alcuni interpreti italiani non ci sono sembrati molto ispirati e non riescono a restituire il giusto “pathos” all’impressionante espressività dei volti dei personaggi. Altro neo che ci piacerebbe vedere sempre meno – ma questa ci sembra pura utopia – è quello dei personaggi da sbloccare solo a pagamento (o a patto di attendere l’immancabile “definitive edition” con tutti i Dlc già sbloccati che arriva un paio d’anni più tardi). Nel nostro caso è solo Darkseid, dato in “premio” a chi prenotasse il gioco oppure acquistabile a parte per completare il (temporaneo? Certamente avremo novità in tal senso a breve, nsdr) roster di ventinove personaggi.
COMMENTO FINALE
Injustice 2 è, al momento, la summa videoludica di NetherRealm nell’attuale generazione di videogiochi, con buona pace per Mortal Kombat X. Ci è sembrato molto più gradevole e coinvolgente di tutti quelli che lo hanno preceduto in questa generazione. E’ un picchiaduro occidentale di stampo classico, che impone nuovi standard di qualità nella modalità giocatore singolo ed espande – virtualmente all’infinito – la modalità multigiocatore online con il sistema dei Multiversi e la progressione presa in prestito dai giochi di ruolo online di massa, unitamente agli ormai canonici Overwatch e League of Legends/Dota 2, con un sistema di ricompense basato su “scrigni” da aprire per ottenere vantaggi e miglioramenti.
Injustice 2, tecnicamente parlando, è eccezionale: animazioni, fondali, colonna sonora, effetti sonori, giocabilità doppiaggio sono tutti d’alto livello. Joypad alla mano (Dual Shock 4 nel nostro caso), parliamo di un gioco tanto semplice quanto profondo: giocabile tanto dall’utente occasionale quanto da quello che gli si dedica anima e corpo. Come ogni esponente del genere, più ci si gioca e più si diventa abili e smaliziati.
Un plauso in particolare vogliamo riservare alla modalità storia, davvero ben scritta e avvincente, ben recitata e stimolante. Non sfigurerebbe sul grande schermo. Il Multiverso è qualcosa di avveniristico ed impressionante – sotto il versante dei picchiaduro – che fa impallidire la guerra tra fazioni messa in atto su Mortal Kombat X, aumentando di molto il coinvolgimento di ogni singolo giocatore.