Prime Impressioni

Card Quest, Prime Impressioni

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Lontano dai clamori di gdr di razza molto attesi, WinterSpring Games, un micro studio indipendente formato da due ex Gameloft (Baptiste Dubessay e Nicolas Tobias), ha fatto esordire nei giorni scorsi (20 gennaio, ndr) su Steam in Accesso Anticipato, Card Quest.

Si tratta di un dungeon crawling con sfumature gdr e strategiche a turni basato sulle carte, edito da Black Shell Media. L’ambientazione è Fantasy ma al tempo stesso decisamente minimale e pur essendo basato sulle carte queste non devono essere collezionate anche perché il loro numero è piuttosto esiguo.

Senza troppo indugiare andiamo a spiegare le meccaniche del gameplay di questo titolo probabilmente poco ambizioso ma – per quanto abbiamo visto finora – piuttosto ben riuscito.

MECCANICHE SEMPLICI E MAGNETICHE

In Card Quest si sceglie il proprio eroe fra tre classi principali: Combattente, Mago e Furfante. Ogni classe ha tre stili di combattimento e questo vuol dire mazzi di carte diversi. Ne parleremo a breve. Compito della nostra missione è quello di esplorare i vari dungeon delle tre campagne proposte: la Città Maledetta, la Montagna dei Nani e la Foresta Incantata.

Nella versione Early Access, arrivata alla versione 0.47, sono disponibili le prime due. Ognuna di essa presenta più di una dozzina di location a percorso multiplo e con diversi segmenti. Ogni segmento di queste location rappresenta un combattimento che è poi la fase principale del gioco.

In questo frangente si gioca a turni ed è possibile effettuare più mosse, nel proprio turno a patto di avere la stamina sufficiente indicato su ogni singola carta che rappresenta un’azione. Un po’ come il mana in Magic The Gathering per intenderci. Abbiamo diversi tipi di carte: di attacco, difensive e quelle che servono a pescare ed a accumulare mana, pardon, stamina, per potere giocarne altre. Ci vengono date 5 carte ad inizio combattimento e ad ogni turno ne peschiamo una a patto di non avere già cinque carte nella nostra mano. Ovviamente giocando diversi tipi di magie sarà possibile pescare una o più carte dal proprio deck.

Tanti i tipi di nemici finora incontrati e tanti quelli promessi nella versione finale (circa una novantina con 25 boss, ndr), ed ognuno ha le proprie abilità. Ogni nemico ha i punti vita ed i punti di attacco ed i più evoluti possono anche avere attacchi supplementari speciali o arrecare danni se colpiti, o avere armature supplementari, o potere di rigenerare la propria salute, o – nel caso del mago ad esempio, trovare libri di magie.

Card Quest C

Va da se che l’impatto strategico sia molto stimolante. Le carte, al momento, non sono tantissime e queste di fatto determinano il nostro stile. Ogni personaggio ed ogni classe ha il suo set predefinito. Man mano che si accumuleranno punti esperienza si potranno sbloccare gli stili di ogni classe oltre che migliorare le proprie caratteristiche aumentando, ad esempio, i propri punti vita o la stamina o altro.

Ma quali sono le specializzazioni? Il Furfante, ad esempio, si specializzerà in Pirata o in Assassino; il Combattente potrà usufruire degli stili Berserker o Paladino mentre il Mago può evolversi in Piromante o in Negromante. I punti esperienza si accumulano come in qualsiasi gdr che si rispetti: eliminando i nemici ed andando avanti nei vari dungeon. Il gioco ha un fattore roguelike per cui se si viene eliminati bisognerà ripartire dall’inizio ma quella classe avrà comunque accumulato punti esperienza e gli avanzamenti in tal senso sono cumulabili. Alla fine di ogni quest che si chiudono generalmente con la battaglia al boss di fine location (ognuna, al momento ha circa 7 segmenti, ndr) e se superato, permette anche di raccogliere oggetti da equipaggiare. Questi possono essere essenziali perché possono essere armature che danno protezione aggiuntiva per più turni ad inizio combattimento o oggetti magici che se attivati possono curare o dare punti stamina o potenziare attacchi momentaneamente e così via.

Tornando alla fase di combattimento che è quella dove si concentra il grosso del gameplay, possiamo già affermare che gli sviluppatori hanno centrato l’obiettivo. Non ci sono carte da collezionare: ogni set potrà avere non più di 10-15 carte tra attacco e difesa. In attacco troviamo mosse più o meno elementari che servono oltre a far danno a rallentare i nemici o a fargli perdere il turno in modo da non subire né danni, né conseguenze, ma si possono anche indebolire in modo da attutire i loro futuri assalti.

In difesa possiamo utilizzare scudi o carte elusive nel caso del Combattente o, se usiamo il Furfante, dei micidiali contro-attacchi devastanti ad esempio. Il Mago prediligerà attacchi a distanza e per difendersi allontanerà i nemici.

L’impianto di gameplay è studiato molto bene e pur nella sua “apparente semplicità” è piuttosto complesso. Imparare i fondamentali del gioco è quasi automatico ma padroneggiarli al meglio diventa via via sempre più complicato. Partite che sembrano vinte possono essere perse se si fanno calcoli errati e così via.

Il punto forte, ribadiamo, è il gameplay, favorito da un’interfaccia molto semplice ed elementare al punto che il fatto di non essere tradotto in italiano diventa un fatto secondario. In evidenza i punti vita, i punti stamina, l’equipaggiamento ed altre informazioni utili. Il gioco offre fin da ora una sfida non indifferente con scontri che diventano sempre più complessi e che richiedono via, via, un maggiore acume tattico. Non manca il fattore C ma questo è comunque ridotto visto che il numero di carte, come già accennato, non è per niente elevato. I nemici saranno sempre più forti ma in nostro soccorso, oltre ai set sbloccati, arriveranno anche gli oggetti trovati dopo le subquest.

TECNICAMENTE MINIMALE MA EFFICACE

Card Quest B

Card Quest non fa certo gridare al miracolo dal punto di vista tecnico. Graficamente abbiamo un aspetto minimale ed in pixel art. Le carte sono ben caratterizzate mentre i nemici sono piuttosto semplici anche se alcune (losche) figure sono davvero interessanti.

Tutto però funziona così come la già incensata interfaccia. Gli autori si sono evidentemente concentrati sulle meccaniche di gioco. L’aspetto visivo comunque non è sgradevole ma preferiremmo qualche dettaglio in più nelle location. Apprezzabili gli effetti sonori e qualche breve brano che accompagnano il tutto. Il quadro tecnico rimane comunque efficace e di certo WinterSprings Games non punta sul lato artistico che però nel suo essere spartano offre atmosfera.

CONCLUSIONI

Il connubio carte-strategia a turni-gdr-roguelike in un contesto Fantasy minimale a nostro avviso funziona. Soprattutto se appassionati di giochi di ruolo vecchio stile. Card Quest è semplice ma al tempo stesso efficace e complesso.

Il tutto ha un equilibrio molto valido e funziona al meglio già in questa prima versione preliminare. Il gameplay offre un bel grado di sfida sempre più interessante e stimolante da superare. Andare avanti segmento per segmento, combattimento dopo combattimento, diventa allettante per gli amanti della strategia. Il numero di carte non è elevato ma questo in favore di un gameplay basato più sul ragionamento che sulla casualità anche se questo fattore comunque esiste.

Auspichiamo in futuro qualche dettaglio in più per la grafica nonché alcune quest principali supplementari anche se comprendiamo il fatto che quest’ultimo fatto potrebbe variare gli equilibri del gameplay per cui non saremmo sorpresi se il numero di carte rimanesse tale. Card Quest ha, infine, un sapore antico che ci riporta indietro di almeno 30 anni. Ai nostalgici sicuramente potrà piacere. Agli altri non sappiamo.

Fin da ora, tuttavia, ci sentiamo di consigliare Card Quest agli appassionati dei giochi strategici a turni e gdr. Il fattore roguelike aumenta il grado di sfida. Abbiamo comunque la sensazione di trovarci davanti ad un gioco davvero molto interessante e promettente.

PREGI: Ossatura di gioco davvero interessante nella sua semplicità. Sfida stimolante. Magnetico. Tutto sommato vario. Sapore antico che ci riporta agli anni ’80. Pixel Art gradevole anche se minimale…

DIFETTI: … avremmo, comunque, voluto qualche dettaglio grafico supplementare nelle ambientazioni. Forse un pizzico di varietà in più nelle carte base potrebbe giovare anche se il gameplay potrebbe risentirne.

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