Dopo quattro mesi dal suo approdo su Pc, avvenuto ad aprile, anche gli utenti PlayStation 4 hanno potuto provare The Huntsman: Winter’s Curse che è disponibile per la console di casa Sony dallo scorso 23 agosto.
Si tratta di un mix tra strategia, avventura e gioco di ruolo sviluppato da Desert Owl Games ambientato nel mondo Fantasy de Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio che ha lo stesso set di Biancaneve, suddiviso in cinque libri dai toni essenzialmente fiabeschi sia per narrativa, sia per stile grafico.
Il gioco narra le vicende, anzi, le peripezie, della giovane Elisabeth, una graziosa ragazza dai capelli rossi che vede la sua vita sconvolgersi. L’inverno non porta con se solo il freddo ma anche la morte del padre e l’improvvisa scomparsa dei suoi fratelli nonché la distruzione nella regione: l’esercito della Regina Freya marcia sulle Terre Bianche.
Decisa e determinata, la nostra eroina proverà a sfidare tutto e tutti per conoscere la verità e recuperare i loro fratelli, ciò che rimane della sua famiglia.
Vi diciamo subito che questa edizione per PlayStation 4 (che include tutti e cinque i libri in unica soluzione) ha preservato le stesse caratteristiche viste e narrate nelle nostre due recensioni su Pc.
UNA FIABA DA SFOGLIARE COL JOYPAD
Rivivere la fiaba di Elisabeth anche su PlayStation 4 è gradevole. I comandi sul DualShock 4 sono semplici e mai macchinosi richiamando le opzioni fondamentali che servono a giocare senza fronzoli e problemi rispetto anche alla controparte Pc. Non si sente la mancanza di mouse e tastiera.
La narrativa di The Huntsman: Winter’s Curse è sicuramente uno dei punti forti del gioco benché sia in inglese. Si tratta comunque di frasi semplici da comprendere anche se ovviamente è consigliabile conoscere un po’ questa lingua per poterne godere appieno il significato dei testi ma anche per poter prendere le decisioni volute. Siamo sempre in attesa della localizzazione in italiano.
Una delle parti più importanti del gameplay, infatti, è quella di scegliere cosa fare. Ogni risposta ha la sua conseguenza ma si ha la sensazione che non sia del tutto decisiva questa parte ai fini delle dinamiche della trama.
Non diremo praticamente altro della trama se non che Elisabeth incontrerà il misterioso mago Marcus il quale si unirà – a corrente alternata – al suo viaggio e che nel corso dell’avventura sarà possibile anche ingaggiare l’aiuto di qualche altro personaggio.
Abbiamo accennato a questo perché fa parte delle meccaniche del gioco e della gestione del party vista la componete ruolistica insita in The Huntsman: Winter’s Curse.
GAMEPLAY BEN MESCOLATO ED IMMEDIATO
Non è un mistero che il gioco abbia un gameplay articolato e che sia un mix tra avventura, strategia e gdr. Ma è interessante notare che anche in questa edizione per PlayStation 4, il tutto sia immediato ed adatto anche ai neofiti.
La strategia si manifesta nel corso dei combattimenti a turni. Seguendo le proprie peripezie, Elisabeth e company, si troveranno spesso e volentieri armi alla mano per andare avanti. Le sequenze di combattimento sono gestite, appunto, come uno strategico a turni. Ogni oggetto del nostro inventario utilizzato nello scontro con le armi ha le proprie caratteristiche che influenzano i nostri attacchi. Anzi, il nostro stile di combattimento.
Vediamo così spuntare nella parte bassa dello schermo, a destra, delle carte. Ogni oggetto ha le sue carte con i propri valori. Ad esempio la spada (arma prediletta da Elisabeth) ha due tipi di attacco che fa un certo tipo di danno fisico e collaterale o che provoca ferite che indeboliscono il nemico. Ci sono oggetti che offrono la possibilità di curarsi o di caricare un colpo più potente nel turno successivo, altri fanno fare attacchi potenti ma non precisi, altri ancora offrono protezione o danno la possibilità di diminuire la propria attesa nei turni successivi e diminuire gli attacchi nemici.
Per Marcus, che è un mago, bisognerà concentrarsi su attacchi magici utilizzando al meglio i poteri della bacchetta o bastone e di artefatti capaci di infliggere potenti danni e di rendere inermi o ammorbidire per qualche turno i nemici. Marcus potrà anche fare da supporto curando se stesso ed anche il party.
Ad ogni turno, avremo una mano nuova di carte e potremo scegliere la nostra mossa.
Ogni nemico (e qui il gioco prevede una discreta varietà nel bestiario Fantasy, ndr) ha le proprie caratteristiche. Chiaramente si vince portando a zero i punti vita dei nemici o rispondendo ad alcuni requisiti che la quest richiede. Ci sono missioni in cui, ad esempio, si deve resistere per un determinato numero di turni, altre in cui bisogna portare la salute del nemico ad una percentuale ben precisa e così via.
A rendere tutto facile ed a portata di mano è l’ottima interfaccia che nonostante sia ben disegnata ed abbia anche degli estri artistici non perde di efficacia in tutte le fasi di gioco.
Il lato ruolistico è dato dalla presenza di punti esperienza che vengono conquistati al termine di ogni missione. Questi permetteranno di aumentare di livello e migliorare le proprie abilità espresse in Velocità, Iniziativa, Potenza e potere mentale. Caratteristiche che vanno ad influire sulle qualità fisiche come i punti vita, la velocità e così via. Vale la pena ricordare anche la Hand Size che permette di annoverare più opzioni da scegliere durante i combattimenti. E’ pure utile ricordare che in ogni momento sarà possibile interagire con l’albero delle abilità per modificare le proprie caratteristiche a seconda delle esigenze del momento.
The Huntsman: Winter’ Curse riesce ad alternare le varie fasi e dà ampia libertà d’azione sul come affrontare i combattimenti permettendo di scegliere il proprio equipaggiamento a seconda delle esigenze e per adattarsi meglio all’avversario di turno.
Ogni quest risolta ci permette di andare avanti nella mappa del regno dove, di tanto in tanto, appariranno anche delle missioni secondarie utilissime a raccogliere punti esperienza e salire prima di livello per essere più preparati agli scontri decisivi o più impegnativi. Peccato, a nostro avviso, che non siano tante.
Per quanto riguarda il gameplay è giusto anche ricordare la presenza di tre livelli di difficoltà: Facile, Medio e Difficile e come sia possibile cambiarli durante il gioco o quando si perde un combattimento. Il gioco stesso chiederà cosa fare. Potrebbe anche capitare di essersi imbattuti in uno scontro difficile da risolvere che, però, si dovrà ripetere anche a difficoltà più facile per andare avanti.
Al di la di qualche grana riscontrata in alcuni combattimenti (uno particolarmente squilibrato al quale però non accenniamo, ndr), possiamo confermare quanto il gioco scorra in modo molto equilibrato riuscendo a far coesistere ben tre gameplay differenti.
ARTISTICAMENTE NOTEVOLE, MUSICA DI IMPATTO
Anche dal punto di vista tecnico non cambia praticamente nulla rispetto alla controparte Pc. Ci troviamo di fronte ad una grafica ben disegnata a partire, come già abbiamo accennato, dall’interfaccia.
Le schermate dei dialoghi, ma anche quelle durante i combattimenti hanno uno stile raffinato. Quello di Abigail Larson, una illustratrice che si ispira alle ambientazioni di opere di Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, dei fratelli Grimm e di altri classici del Gothic della letteratura, in grado di realizzare un lavoro encomiabile ed artisticamente possente.
Atmosfere incantate ma al tempo stesso ricche di spensieratezza e malinconia, tra la favola col bel sogno e note più dark in un mondo popolato da folletti, spiriti eterei, ma anche da serpenti e ragni giganti o dagli immancabili lupi cattivi.
Poche ma efficaci le animazioni mentre di grande impatto gli artwork che compaiono in alcuni momenti topici della narrazione.
Anche il comparto sonoro fa la sua parte. Non c’è una grande varietà di brani ma quei pochi che ci sono si fanno ascoltare e sono piacevoli oltre, in alcuni casi, a dare tono alla storia. Un plauso va dunque al lavoro svolto da Adgio Hutchings, compositore delle musiche.
La longevità, come per la versione Pc, è la parte più “debole” della produzione. Il gioco è bello ma finisce relativamente troppo presto. Non ci sono troppe missioni secondarie che possano arricchire il tutto. Gli sviluppatori, però, quando li abbiamo intervistati, ci hanno spiegato che per loro l’importante era (e rimane) offrire un prodotto senza ripetizioni inutili.
Dereck Chin, lead design del gioco, ci disse:
“The Huntsman: Winter’s Curse è stato progettato per essere un gioco narrativo in primo luogo ed il gameplay è stato realizzato per facilitare tale condizione. Non chiediamo ai nostri giocatori di trascorrere del tempo in giro da un luogo all’altro della mappa. Ogni volta che il giocatore non sta risolvendo una sequenza di combattimento, sta progredendo lungo la storia”.
COMMENTO FINALE
The Huntsman: Winter’s Curse si conferma anche su PlayStation 4. Non che ci fossero dubbi. Il lavoro di Desert Owl Games su computer è stato trasferito perfettamente su PlayStation 4 dove il joypad non fa rimpiangere mouse e tastiera grazie anche alla natura del gioco.
Il titolo offre un piacevolissimo mix di strategia a turni, avventura, narrativa e gdr condito da un lato artistico molto spiccato e da una ottima colonna sonora.
Ci sentiamo comunque di consigliarlo a chi abbia voglia di leggere e giocare ad una storia gradevole e molto Fantasy. Forse un po’ piccolino, ma di impatto e di valore intrinseco. E’ un gioco di grande atmosfera, davvero piacevole, che vale la pena acquistare soprattutto se affascinati dalle favole e se attratti dal particolare gameplay ed è adatto ai neofiti del Fantasy in grado anche di offrire le basi dei titoli di avventura, strategia a turni e gioco di ruolo.
Pregi
Buonissimo mix tra strategia a turni, avventura e gdr. Artisticamente incantevole. Anche la colonna sonora resta impressa benché non troppo varia. Comandi su PS4 perfetti.
Difetti
Nonostante si possano fare alcune scelte, queste non sono (apparentemente) decisive. Finisce troppo presto (non influisce sul voto). Continuiamo ad aspettare la traduzione in italiano.
Voto
8+
1 commento su “The Huntsman: Winter’s Curse, Recensione PlayStation 4”