Se si parla di The Banner Saga viene subito in mente la storia molto bella, profonda ed articolata nonché la sublime parte artistica sia dal punto di vista grafico che sonoro.
A due anni dalla trionfale uscita su Pc Windows, Mac e Linux, e ad un anno dall’esordio su mobile, il titolo firmato da Stoic, un piccolo studio con un background ed un vissuto non indifferente, approda su PlayStation 4 ed Xbox One.
E’ bene ricordare che nel 2014, la software house indipendente venne intimata dal creatore di Cash Candy Saga (si, il giochino che rompe i santissimi sui social) di dover cambiare titolo dopo aver registrato la parola “Saga” eliminando la parola perché avrebbe “creato confusione negli utenti”. Ovviamente il “simpatico autore” del giochino (che ha saputo vendersi a Microsoft) non riuscì ad andare oltre le sue intenzioni frenato anche da una ondata di critiche (al quale ci unimmo volentieri).
Accennato questo, parleremo velocemente della versione PS4 uscita lo scorso 12 gennaio (naturalmente in contemporanea con l’edizione Xbox One). Questo arrivo precede di qualche mese The Banner Saga 2 annunciato per Pc e per le console Next-Gen.
Chi ama la strategia, una storia molto articolata, qualche spruzzo di gdr e decisioni da prendere, apprezzerà il titolo nato da alcuni ex sviluppatori BioWare e dal pubblico che lo premiò su Kickstarter nel lontano 2012 con oltre 720.000 dollari grazie a più di 20.000 donatori.
Ah, vale la pena ricordare anche come le versioni console siano già nativamente tradotte nella nostra lingua. Un motivo in più per potersi godere la storia e più generalmente il gioco. E ci piace ricordare anche come la campagna Kickstarter del gioco da tavolo (The Banner Saga: Warbands) ha fatto centro in mezz’ora.
UMANI E VARL CONTRO I DREDGE
Per logicità accenneremo alla storia ed all’ambientazione “Vichinga” di The Banner Saga. Anche su console, pad alla mano e davanti ad un televisore di grosse dimensioni si può apprezzare tutta l’enfasi della lotta per la sopravvivenza degli Umani e dei Varl, due razze che si sopportano a stento, unite contro di Dredge che hanno invaso il mondo assetati di sangue e di distruzione.
Gli umani sono proprio come li conosciamo, i Varl, invece, sono giganti dotati di forza e resistenza sovrumana dal carattere piuttosto schivo ma estremamente efficaci (e decisivi) in battaglia. Ah, sono muniti anche di corna che ricordano (appunto) le popolazioni vichinghe.
Queste due razze, pur tra diffidenza ed astio – colpa anche di indoli diverse – riescono ad arginare all’estremo Nord l’avanzata dei Dredge dopo una grande guerra. Quest’ultimi però sono tornati alla carica dopo che il sole sembra essersi attenuato lasciando spazio ad un inverno molto freddo.
Non andiamo oltre descrivendo i vari protagonisti ed eroi che andremo a controllare lungo le varie fasi del gioco. Non è nostro stretto compito e vi lasciamo questo piacere ed inoltre non ci piacciono le anticipazioni benché gli utenti Pc e mobile conoscano molto bene questo titolo.
STORIA INTRECCIATA, DECISIONI REALI, COMBATTIMENTI A TURNI E PUNTI ESPERIENZA
The Banner Saga offre un gameplay profondo ed articolato. Un mix molto ben fatto tra diversi generi: avventura e strategia unite da una sfumatura di gioco di ruolo e gestionale.
In sostanza comandiamo le sorti di Umani e Varl che uniti in una carovana cercano la via migliore per riorganizzare le loro forze ed agire contro questi malevoli distruttori. Si viaggia attraverso una mappa enorme che ha diverse fermate obbligate e che offre qua e la alcuni incontri casuali che servono a dare varietà alla storia ed alle partite.
Il gameplay dedicato all’avventura ci pone di fronte a dialoghi con scelte multiple in stile BioWare (non a caso molti componenti di Stoic sono ex di quello studio). Va da se che ogni episodio ed ogni sua scelta abbiano diverse ripercussioni sulla storia nonché sulla gestione della carovana. I dialoghi, discretamente tradotti nella nostra lingua, offrono l’architrave di The Banner Saga che si basa su una narrativa piuttosto vasta, profonda e ricca di intrecci dove effettivamente si assistono a colpi di scena accentuati anche dagli esiti in battaglia.
La parte gestionale, invece, permette di compiere azioni come il riposo della carovana, la possibilità di acquistare scorte di cibo e, più in generale, di raggiungere alcune luoghi delle località in cui ci si ferma. Bisognerà quindi stare attenti alla stanchezza degli uomini, alla loro nutrizione ma anche al morale che varierà a seconda della nostra condotta e dei risultati in battaglia. Nondimeno è possibile anche guidare degli attacchi di massa e scegliere attraverso alcune direttive in grandi linee la tattica da adottare contro l’esercito nemico. Andare a testa bassa o studiare meglio le fila dei Dredge per trovare un punto debole, scegliere se combattere ed al termine optare per continuare a stanare il nemico per ridurlo di numero. Scelte che portano a conseguenze… come sempre…
La fase strategica viene applicata sul campo di battaglia diviso da una griglia. E’ possibile prima degli scontri, scegliere la nostra “squadra”. The Banner Saga offre la sfumatura strategica a turni nelle schermaglie. Potremo decidere come muovere i nostri eroi e scegliere di attaccare, come e dove farlo. A seconda della nostra potenza, infatti, potremo sferrare attacchi letali.
Sono due le caratteristiche principali da tenere d’occhio: i punti vita (in rosso) e quelli armatura (in blu). Se attaccheremo un nemico in grado di deflettere i nostri colpi o se questi saranno poco efficaci provocando poco danno, sarà utile prima agire per minare la resistenza della loro corazza.
Il campo di battaglia è sovrano (decisivo quanto le nostre scelte) e bisognerà fare attenzione ad ogni azione nonché alla conformazione del terreno. Il gioco in questo non fa distinzione su personaggi principali o meno: può quindi accadere che un protagonista cada in battaglia e quindi dica addio alla storia. Si proseguirà senza un personaggio ai quali, magari, ci eravamo affezionati.
Ogni vittoria sul campo regala punti fama, questi possono essere spesi per aggiornare le statistiche dei propri personaggi o di oggetti utili come armi, amuleti ed armature che servono a migliorare ulteriormente le proprie caratteristiche. Si agisce su forza, resistenza, ma anche sugli attacchi speciali e sulla volontà che determina la possibilità di muoversi al di là del proprio campo d’azione o di attaccare in modo più vigoroso in modo da procurare maggiori danni. Non c’è, tuttavia, una grossa personalizzazione. Ogni personaggio ha i suoi attacchi speciali predefiniti (due) ed uno slot per un oggetto che può variare le caratteristiche. Ma al di fuori di questo, la sfumatura ruolistica si chiude qui, nell’assegnazione dei punti esperienza che si acquisiscono con l’uccisione dei nemici e la conclusione positiva della battaglia.
The Banner Saga si comporta piuttosto bene con comandi piuttosto semplici ed immediati. Almeno a nostro avviso, anche se comunque per ovvi motivi la resa è inferiore a quella Pc. Forse pecca un po’ la telecamera che durante i combattimenti pecca in precisione. Il passaggio da tastiera e mouse a DualShock 4, comunque, non è traumatico. Tutt’altro. Quello che potrebbe non piacere agli utenti console potrebbe essere la storia. Si, sicuramente è un punto forte del gioco ma ha comunque ritmi lenti ma se non avete paura di questo… The Banner Saga farà senza dubbio al caso vostro.
E’ SEMPRE UN BEL VEDERE ACCOMPAGNATO DA UNA GRANDE COLONNA SONORA
Detto del gameplay, passiamo al lato tecnico. Il gioco è sempre una gioia per gli occhi. Animazioni a mano molto raffinate, schermate di intermezzo molto belle, ricche di dettagli ed in grado di immergere gli utenti nella storia e più in generale nel gioco dando un sapore di “antico” che tende a spingere il giocatore a fissare ammirato lo schermo ed a sognare. Discreta anche la varietà delle location.
Non diciamo nulla di nuovo, con un’atmosfera vichinga creata in modo splendido ed un’ottima colonna sonora firmata da Austin Wintory che accompagna tutto. Fa sensazione vedere sul grande schermo cotanta beltà. Peccato per i caratteri del testo un po’ piccolini (difetto che però molti giochi su console hanno e noi “occhiali-muniti” purtroppo lo sappiamo molto bene…).
La longevità è piuttosto alta benché i luoghi della grande mappa non siano liberamente esplorabili. La storia come già detto offre tanti intrecci e sfumature che donerà tante ore di gameplay (oltre alle battaglie) ed una buona rigiocabilità. Questa è dettata anche da alcuni Trofei presenti (ve ne sono 40: 1 di platino, 5 d’oro, 5 d’argento e 29 di bronzo, ndr) come ad esempio quello che richiede il compimento dell’avventura da parte di un personaggio che quindi deve essere portato indenne alla fine della storia.
COMMENTO FINALE
The Banner Saga approda in modo glorioso anche su console. Certo, manca l’effetto sorpresa di due anni fa ma se avete apprezzato la versione Pc e volete cimentarvi su console, il gioco proporrà le medesime condizioni.
I controlli, inoltre, pur comportandosi bene, non sono immediati come su Pc. E chi ha già giocato il primo e sia ben disposto a rigiocarlo su console spinto anche dalla discreta traduzione in italiano, ormai aspetta anche il secondo capitolo che non dovrebbe tardare troppo visto che Stoic è ormai libera di svilupparlo.
Ma generalmente, il gioco, con tutta la sua storia, il suo lato artistico, la sua colonna sonora, le sue battaglie e le decisioni che impone, si lascia apprezzare. Se non lo avete provato su Pc e siete amanti del genere, non esitate ad acquistarlo. Vi darà forti emozioni accompagnandovi un’avventura carica. Sarà come leggere un bel libro.
Pregi
Tutto lo smalto della versione Pc. Comparto tecnico ed artistico splendido. Storia profonda. Decisioni con peso reale. Sapiente mix tra avventura, gestionale, strategia a turni, gdr. Rigiocabile. Intenso…
Difetti
… ma dai ritmi lenti che alcuni potrebbero non gradire. Alcuni problemini con la telecamera sul campo di battaglia. I luoghi non sono esplorabili liberamente nonostante la grande mappa. La sfumatura gdr è appena accennata.
Voto
9
1 commento su “The Banner Saga, Recensione PlayStation 4”