L’evoluzione e la grande espansione del settore indipendente ci getta, spesso e volentieri, dinnanzi a videogiochi che fino a qualche giorno prima dell’uscita si quasi nascondevano nella coltre di dubbi ed incertezze, vuoi per uno sviluppo attanagliato o per scarsità di risorse, vuoi per defezioni a livello organizzativo che i piccoli team sono spesso chiamati a risolvere à la meglio.
Tra questi compaiono però delle piccole perle, meno conosciute rispetto a quei titoli spesso definiti “tripla A”, che a fronte di un prezzo di lancio decisamente competitivo riescono a divertire ed entusiasmare migliaia di appassionati.
Endless Legend ne è un chiaro esempio, giunto su Steam (Windows e Mac) in tutto il suo splendore da strategico 4X, mischiando sapientemente alcune delle peculiarità di Civilization ad altre di Might & Magic. Abbandonato quindi il setting sci-fi di Endless Space, Amplitude Studios grazie al supporto dell’olandese Iceberg Interactive e dell’italiana Adventure Productions (a cui dobbiamo la versione retail, ndr) tenta di alzare la posta in gioco sfidando apertamente l’ultimo titolo di Firaxis Games: Sid Meier’s Civilization Beyond Earth.
I DETTAGLI FANNO LA DIFFERENZA
È sbagliato attingere da altri esponenti del genere, riformulando ed inserendo nuove caratteristiche al gameplay, in modo da ottenere un miscuglio di elementi ben amalgamati tra di loro e di sicuro impatto?
Affatto, ed è quello che Amplitude Studios ha fatto con Endless Legend. Impossibile non coglierne i riferimenti e le somiglianze con Civilization, ma ha dalla sua delle carte niente male. La generazione casuale dei mondi, grazie alla quale ogni nuova run sembrerà davvero tale, delle razze caratterizzate a dovere e con un background interessante unite ad un sistema di combattimento sopraffino ne fanno un titolo imperdibile per gli amanti, come spiegheremo a breve nel dettaglio.
Come ogni buon strategico che si rispetti, anche Endless Legend rappresenterà un ostacolo temibile tra voi e la vita sociale, il lavoro o lo studio, gettati in pasto a tutt’una serie di statistiche, opzioni e indirizzati quasi di forza nella gestione della casata selezionata, che andrà protetta tramite alleanze proficue, e perché no, fatta espandere in lungo e largo, conquistando nuovi territori, inglobando fazioni minori, evolvendo in un certo senso la nostra civiltà, per ambire alla smisurata sete di potere che molti dei fan del genere ricercano con trepidazione, in mondi virtuali come questo.
Gli spostamenti e le conquiste, tramite le classiche caselle esagonali, portano a nuove conoscenze, all’instaurazione di nuove alleanze o inevitabili conflitti, ma anche ad una più approfondita perlustrazione dei luoghi, della loro diversità in termini morfologici: rilievi, strapiombi, burroni, boschi, corsi d’acqua, o di reliquie e speciali oggetti da collezionare, per risolvere una quest in particolare o semplicemente da far proprie per accrescere le ricchezze.
Come titolo 4X – denominazione che deriva, per chi non lo sapesse, dai quattro termini in inglese “explore”, “expand”, “exploit” ed “exterminate” – l’opera di Amplitude Studios è ben più vasta ed ampia di quanto scritto fino ad ora, e per essere “raccontata” nel più piccolo del dettaglio richiederebbe ore ed ore di stesura che porterebbero ad un articolo chilometrico, probabilmente poco interessante perché troppo dispersivo. Vedremo quindi di racchiudere nel giusto numero di caratteri tutte le peculiarità di questo videogioco, che abbiamo inserito anche nel recente speciale sui migliori titoli del 2014.
Tutto ha inizio nel più banale dei modi: scegliendo un’area adatta al centro nevralgico di quello che potrebbe essere il nostro futuro impero, prestando la necessaria attenzione alle risorse di cui il territorio selezionato dispone.
Scelta che potrebbe rivelarsi ben più ardua del previsto, vista l’enormità delle mappe (le cui dimensioni possono essere modificate ad inizio partita, in modo tale da permettere a chi non avesse Pc all’avanguardia di non patire rallentamenti o un utilizzo troppo elevato delle risorse hardware), ma risulta essere nulla a confronto di quella che soltanto qualche istante prima segnerà il vostro ingresso nel mondo di Auriga, ossia la selezione della razza, che si rifletterà sul vostro modo di agire e di giocare, sulle vostre politiche, sui vostri desideri di espansione o di integrazione coi popoli circostanti, quindi con la gestione delle vostre terre: dalle politiche di intervento alla produzione industriale, senza dimenticare le ricerche scientifiche o i bonus/malus che l’Influenza, la Polvere o il Cibo possono portare in dote.
La Polvere è quella che potremo facilmente definire come la valuta di quei tempi, grazie ad essa quindi potremo considerare armonioso ed inafferrabile il nostro regno, o tutto l’opposto, e ciò inevitabilmente si ripercuoterà sulle fasi di gioco successive, sulle conoscenze e le opportunità conseguibili di era in era.
Una scelta che andrà ben ponderata, tenendo conto che ad ogni razza sono legate statistiche, modi di agire e pensare che potrebbero ribaltare completamente le azioni diplomatiche e di sviluppo portate a compimento in precedenza.
Un modo probabilmente meno diretto per dire che così come l’avvento di nuove tecnologie, anche l’espansione in termini commerciali, scientifici o militari sono influenzati dall’utente, “costretto” nell’assegnare punti all’interno di un menù pieno zeppo di possibilità offerte.
Ciò mette in chiaro quanto poco basti per impostare il proprio credo nel rispetto degli altri, e quanto poco ci voglia per emergere come realtà combattiva e spietata, alla ricerca della gloria senza rinunciare a spargimenti di sangue.
In un certo qual senso, è quel che avviene anche nella mappa vera e propria, che si presta allo scorrere delle stagioni, mutando di tanto in tanto – nel corso della stessa run – e influenzando gli spostamenti nelle stagioni invernali, o intaccando le possibilità di successo nel conseguire una specifica quest. Sintesi perfetta di come Endless Legend sia mutevole a seconda delle circostanze, delle scelte compiute, delle politiche adottate, situazioni che evidenziano l’incredibile profondità lato gameplay e la gran varietà delle razze, che si distinguono tra di loro anche per strutture, unità ed eroi in possesso o da sbloccare strada facendo.
Discorso che non potevamo evitare di fare, perché annunciare le otto razze presenti senza specificare in maniera consona il quadro d’insieme non sarebbe servito a nulla; fatto il punto, passiamo ad elencarvi nel dettaglio tra quali specie sarete chiamati a scegliere.
L’imbarazzo della scelta è fornito soprattutto per le peculiarità che distinguono le une dalle altre, lo stesso discorso vale per le condizioni di vittoria, con i Clan Erranti indirizzati verso una espansione tipicamente commerciale in quanto nomadi o ai Maghi Ardenti, con un passato di bruta violenza alle spalle; i Signori Infranti, cavalieri e guerrieri dallo spirito nobile, ed i Raminghi Selvaggi conosciuti come costruttori ed abili creatori.
E poi razze più antiche e venerate, pacifiche, come i Drakken, l’opposto dei Cultisti, dal grande potere ma instabili e che costituiscono una serie minaccia per l’esistenza di ognuno; quindi i Necrofagi, un popolo che vive infettando altre comunità con la malattia di cui sono portatori, o i Rifugiati, una vera incognita perché non se ne conoscono le origini, che si estraniano dall’intrattenere rapporti costruttivi o di collaborazione.
L’INFINITO E OLTRE
Se c’è un aspetto che tra tutti contraddistingue Endless Legend, è certamente l’originale ed assuefacente combat system che mette bene in mostra l’abilità dello sviluppatore nel concedere ad un impianto di gioco chiaramente ispirato a Civilization degli elementi distintivi, per giunta di pregio.
Combattimenti che vanno a braccetto con le fasi esplorative, tramite cui verrete a conoscenza di fazioni minori ed altre razze, esplorando ogni piccolo dettaglio del mondo che vi circonda, traendone vantaggio quando possibile, o instaurando alleanze durature per rotte e traffici commerciali, piuttosto che militari.
Quando però a contrastare la nostra avanzata troveremo civiltà poco interessate all’instaurazione di buoni rapporti, o che per placare le loro ire e la loro sete di conquista scenderanno a patti con noi proponendoci accordi poco convenienti, potrebbe essere il caso di far parlare il campo di battaglia: il controllo delle truppe avviene singolarmente all’interno di una porzione di terreno ben definita, e lo spostamento è identico alle altre fasi, ossia caratterizzato da caselle esagonali.
Cosa cambia? Cambia il modo di approcciare al conflitto, in quanto tramite lo scontro a turni sarà possibile eseguire, pianificare ed aggirare il nemico per aver la meglio, senza dimenticare l’uso di attacchi a distanza, di eventuali trappole, così come della difesa delle truppe più esposte che a quel punto potrebbero aver la meglio grazie a dei contrattacchi.
L’aspetto tattico è vincolato a quello morfologico della sorta di arena in cui avviene la lotta: metter piede su terreni troppo accidentati comporterà spostamenti più lunghi in termini di caselle (andrà aggirato l’ostacolo, insomma) e captare quale sia la miglior posizione per imbastire attacchi da lunga gittata potrebbe spesso far la differenza tra una vittoria ed una sconfitta.
A ciò sommate le peculiarità delle unità in campo, con abilità e statistiche proprie; potrete perfino crearne di proprie, o meglio, personalizzare quelle facenti parte della razza selezionata, stando attenti ad armature od oggetti speciali che aumenteranno determinate caratteristiche.
Diventa così evidente perfino l’anima ruolistica del titolo e non mancano gli eroi, unità più complesse che potremo far “evolvere” a nostro piacimento, grazie a skill tree (o albero delle abiità se preferite, ndr) specifiche, per questo in grado di adempiere a compiti ben più prestigiosi delle semplici unità da battaglia, come incarichi da funzionario o di generale delle truppe armate.
Son tante le sfaccettature di Endless Legend e per coglierle tutte vi serviranno ore ed ore di gameplay, tra tornate con razze diverse e quest varie, segno di come siano state fatte le cose negli studi dello sviluppatore. Un titolo completo ed imperdibile, se volessimo riassumerlo in poche parole useremmo proprio queste, che non si fa mancare nemmeno modalità multigiocatore fino ad otto utenti ed il supporto alle mod, che estendono ulteriormente la già strepitosa longevità.
Di difetti soltanto uno, seppur gli addetti ai lavori abbiano già in parte corso ai ripari: l’intelligenza artificiale un po’ ballerina, perfezionata in questi ultimi mesi ma ancora migliorabile per comportamenti e routine di attacco e difesa.
L’ASPETTO TECNICO
Le ottime sensazioni garantite da una giocabilità eccelsa e dalla gran quantità e qualità dei particolari è riscontrabile anche in ambito puramente tecnico.
La colonna sonora dalla durata di oltre un’ora vi assisterà in ogni fase di gioco, sia essa più calma e rilassante oppure più tesa e cruenta, come quelle che interessano le istanze di combattimento.
Niente è fuori posto, dalle campionature degli effetti sonori al mondo fantasy di Auriga, un tutt’uno con le razze a disposizione, integrate al meglio all’interno di scorci paesaggistici mai uguali, per via della generazione casuale dei mondi.
Ai colori vivi se ne affiancano altri più cupi ed insieme mettono in evidenza rilievi, dettagli particolareggiati di un ecosistema privo di imperfezioni, fantastico da guardare ed esplorare.
La medesima bontà è riscontrabile nell’interfaccia, importantissima per titoli di questo genere, ulteriormente migliorata coi recenti update, di chiara consultazione e dallo stile minimalista seppur moderno, ma tutt’altro che superficiale.
Aggiungete, infine, gli add-on del tutto gratuiti già rilasciati, quindi nuove quest, l’integrazione di ulteriori fazioni minori e di un maggior numero di interazioni diplomatiche possibili.
COMMENTO FINALE
Amate gli strategici ma non ve la sentite di spendere molto? Endless Legend fa al caso vostro. Siete stanchi di Civilization e vorreste cimentarvi in qualcosa di simile, ma allo stesso tempo di diverso? Ripetiamo: il lavoro di Amplitude Studios fa ancora una volta al caso vostro.
Approdato in sordina su Steam, e successivamente in versione scatolata, la serie strategica 4X che soltanto un paio di anni fa aveva fatto il suo esordio con Endless Space è riuscita a maturare esponenzialmente, portando con sé ampi contenuti assistiti da una profondità delle meccaniche a dir poco impressionante, con gran risalto del sistema di combattimento.
Una longevità garantita e dei comparti tecnici di rilievo chiudono il cerchio su quella che – non dimentichiamocelo – è una produzione indipendente realizzata con un basso budget. In quest’ottica va letto anche il concorrenziale prezzo di lancio di trenta euro.
Sicuramente uno dei titoli migliori del 2014 appena passato. Lo testimonia la sua presenza nel nostro speciale scritto qualche giorno fa.