Il buon senso ha vinto. La vicenda sui diritti d’autore tra King, Stoic ed Albert Ramson per l’utilizzo delle parole Saga e Candy si è chiusa nel modo probabilmente migliore.
King, sviluppatore del successo social e casual Candy Crush Saga infatti non procederà contro lo sviluppo del secondo capitolo di The Banner Saga né contro la presenza di CandySwipe perché ha risolto consensualmente le controversie.
Stoic ha così scritto sul suo blog:
“Stoic è lieta di aver raggiunto un accordo con King per quanto riguarda il marchio Banner Saga che consente ad entrambe le parti di proteggere i rispettivi marchi ora ed in futuro”.
“Sono felice di annunciare che ho risolto amichevolmente il mio contenzioso con King e oltre il mio marchio CandySwipe e che abbimo ritirato le rispettive opposizioni ai nostri lavori. Entrambi i nostri giochi possono continuare a coesistere senza confondere i giocatori”.
King, che però non ha commentato l’episodio, dunque, dopo aver fatto marcia indietro a febbraio per il marchio Candy, ha deciso di non andare in avanti e di non bloccare le produzioni di cui abbiamo parlato.
Entrambi i giochi erano stati presi di mira per le paroline Saga e Candy che King.com aveva registrato scatenando anche l’ironia della comunità di sviluppatori indipendenti. Molti autori realizzarono anche una Jam utilizzando proprio i termini “incriminati” per intitolare i propri lavori.
Una volta tanto siamo stati buoni profeti. Magari Stoic non avrà vinto in tribunale ma, anzi, la questione è stata risolta prima di arrivare in giudizio segno che non c’erano motivi per fermare il suo lavoro e che la presenza di una parola in comune nei due titoli (The Banner Saga e Candy Crush Saga) non avrebbe mai potuto scatenare confusione nel pubblico.
Meglio così perché si può mettere la parola fine su quella che sarebbe potuta diventare (ancora di più) una pagliacciata.
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