L’universo sconfinato degli action gdr si arricchisce di un nuovo esponente. E che esponente, aggiungiamo noi. Dopo una lunghissima fase Beta, infatti, Path of Exile irrompe con forza in un mondo dominato da Diablo e da qualche altra eccezione.
Tuttavia, il gioco per Pc Windows firmato da Grinding Gear Games si impone rispetto alla massa ed è in grado di dire la sua in modo autorevole nonostante la scomoda concorrenza. E nonostante sia totalmente gratuito essendo un free-to-play, dato che a prima vista potrebbe far dubitare. Il titolo, infatti, ha presenza di “micro-transazioni etiche” come gli sviluppatori dello studio neozelandese hanno più volte sottolineato parlando della loro creatura. Un concetto che spiegheremo nel corso della nostra recensione.
Un action gdr-mmorpg visto che permette di giocare online con amici ed utenti dallo scorso 23 ottobre su Steam.
Vi descriviamo un gioco capace di accattivarsi le simpatie di pubblico e critica.
APPROCCIO (QUASI) CLASSICO
L’inizio di Path of Exile non è nulla di innovativo. Dopo anni ed anni passati con diversi action gdr, questo titolo non aggiunge sostanzialmente nulla. Si tratta sostanzialmente di un clone di Diablo che prova ad avere un’anima propria (e vedrete che su molti aspetti questa missione ardua sarà assolta, ndr,), con alcune sfumature che ricordano altri classici del genere (chi vi scrive ha intravisto anche Titan Quest e Torch Light, non a caso tra i “cloni” più riusciti del capostipite Diablo) ma che riesce tuttavia ad essere accattivante. Sarà per il tipo di gioco a noi molto caro, sarà per l’atmosfera cupa, sarà quel che sarà, ma Path of Exile è stato in grado di stupirci e divertirci. E nel 2013, quasi 2014, è una gran cosa.
Una volta caricato il tutto dovremo scegliere il nostro eroe tra sei classi piuttosto stereotipate ed eterogenee, il tank, l’ombra, il mago e così via.
Anche l’impostazione ricalca i cliché degli action gdr. Visuale isometrica con zoom, mappe ampie con punti di controllo, orde di nemici piuttosto conosciute che variano da un bestiario-fantasy a creature che si trovano nei più comuni action gdr. Perfino i comandi sono gli stessi (alt per visualizzare gli oggetti a terra, i per richiamare l’inventario, c per le statistiche del personaggio e così via) e con un’interfaccia quasi spartana nonostante qualche ghirigoro ma decisamente pratica.
Path of Exile sotto questo aspetto, lo ribadiamo, non aggiunge nulla ma il bello deve ancora venire…
SEI PERSONAGGI, TONNELLATE DI POSSIBILITA’
Iniziamo a snocciolare la fatica di Grinding Gear Games partendo dai personaggi. Sei classi piuttosto conosciute che ben presto capiremo essere sostanzialmente fittizie vista la vastità dell’albero delle abilità.
Ad ogni livello superato con il classico e doveroso accumulo di punti esperienza derivati dai combattimenti e dalla quest risolte, infatti, avremo da spendere un punto da scegliere nel quadro delle abilità. Basterà dare un’occhiata a questa schermata per iniziare subito a perdersi nei meandri di questo albero con diramazioni incredibili. Lo schema “nudo e crudo” ricorda quello di Final Fantasy X, ed i giocatori più smaliziati se ne saranno accorti.
In Path of Exile, dunque, è possibile dopo aver scelto il proprio personaggio, fargli fare un cammino del tutto opposto. Si può ad esempio prendere il tank ma niente vi impedisce di fargli fare un cammino simile a quello del mago anche se le tappe per arrivare a quelle abilità potrebbero essere di più rispetto ad un “mago natio”. Volete un Gladiatore in grado di combattere con due armi ma capace di lanciare frecce infuocate ed essere agile come un arciere? Non ve lo vieta nessuno. Solo la pazienza.
Niente è precluso e sarà difficile trovare due eroi uguali (a meno che non abbiate copiato il percorso altrui). Possiamo dire che la gestione del personaggio è interessante, molto generosa anche se al tempo stesso severa. Bisognerà fare la massima attenzione nell’assegnazione del punto abilità faticosamente conquistato a furia di mazzate o magie. Tuttavia questo meccanismo è piuttosto interessante perché c’è libertà d’azione e di pensiero. I passaggi di livello non aumentano le caratteristiche del nostro eroe ma sarà la nostra scelta dell’abilità a modificarne gli attributi. Ripetiamo, dunque, che ci vorrà massima oculatezza nello spendere ogni singolo punto.
OGGETTI, PERSONALIZZAZIONE ARMI…
Un altro punto forte di questo sorprendente action gdr è rappresentata degli oggetti. Tonnellate e tonnellate di armi, armature ed ammennicoli che non sono legate alle varie classi ma che possono essere migliorate con gemme magiche che si raccolgono durante le furibonde battaglie.
La cosa interessante è l’applicazione di tali gemme alle armi o a vari punti pezzi dell’equipaggiamento. Il colpo di genio (perché aggiunge qualche cosa di nuovo a concetti vecchi e radicati, ndr) sta qui: le gemme, oltre agli effetti bonus attivano anche attacchi speciali, o magici o auree che si attivano tramite tastiera a patto che il personaggio abbia le doti necessarie (forza, livello d’esperienza, intelligenza, mana e così via) da supportare quella specifica capacità.
Nondimeno, tali pietruzze preziose aumenteranno il loro potere con l’utilizzo. In poche parole faranno letteralmente esperienza assieme al personaggio. E non è ancora finita perché ogni gemma può essere affiancata da altre gemme di supporto che danno accesso ad altri effetti. Ad esempio, il danno elementale può essere convertito in danno fisico e così via.
Ad ogni gemma “abilità” se ne possono affiancare fino a 5 nello stesso oggetto per potenziare il tutto.
Altri oggetti speciali sono gli orb che permettono di trasformare gli oggetti da normali a magici o cambiare il colore degli spazi dove collocare tali oggetti.
Deriva anche un fatto importante anche gli oggetti comuni (bianchi), purché dotati di slot per l’inserimento delle gemme, possono diventare interessanti anche ai livelli più alti perché modificabili a proprio piacimento. Inutile dire che l’esiguo inventario darà seri problemi e sovente si dovranno lasciare a terra diversi oggetti, a patto che non si possegga una smisurata quantità di pergamene dei portali per catapultarsi nelle città dove sono presenti i mercanti o per conservare gli oggetti particolari nel proprio baule personale.
NIENTE VIL DENARO, C’E’ IL VECCHIO BARATTO
Altro punto di forza di Path of Exile è la mancanza di valuta. Non ci sono monete e quindi la caccia spasmodica all’oro viene eliminata in favore del vecchio baratto. Il gioco è pieno di oggetti interessanti ed anche la possibilità delle modifiche rende lo scambio più appetitoso.
FREE-TO-PLAY ETICO
Si è accennato al fatto che Path of Exile sia un titolo free-to-play etico. Questo significa che gli articoli in vendita nel negozio interno del gioco non vanno a migliorare le prestazioni degli eroi degli utenti.
Si tratta infatti di oggetti esclusivamente estetici. Nulla di fondamentale per il gameplay intrinseco. Il negozio di gioco, inoltre, è facilmente richiamabile dal menu ma non è invasivo. Non ci troveremo mai a dover togliere annunci o altro. Vedremo lo store solo se ci andremo.
LONGEVITA’ E MULTIPLAYER
Ad inizio recensione, abbiamo parlato di action-gdr mmorpg. Path of Exile, infatti, è godibile da soli ma è chiaramente giocabile anche in multiplayer. Sarà possibile invitare o prender parte a partite di amici o di utenti con semplici opzioni.
Questo aumenta non poco la longevità e la rigiocabilità di questo titolo interessante.
La campagna single-player ha una durata standard di diverse ore. Una volta terminato il gioco a difficoltà normale, ci sono altri due livelli crescenti. Questo comporta la possibilità di raccogliere oggetti migliori e così via ma anche di trovare nemici più potenti per cui (e ritorniamo al punto di partenza) scegliere bene come spendere i punti nelle abilità torna comodo, così come – ovviamente – un adeguato equipaggiamento ed armamentario.
In party, le difficoltà aumentano assieme, però, ai vantaggi della cooperazione, senza sottovalutare l’importanza del divertimento in compagnia. Su Steam, poi, è apprezzabile il fatto di poter chattare o dialogare tranquillamente durante le fasi di gioco.
L’ASPETTO TECNICO
Non è secondario l’aspetto tecnico di Path of Exile. Grinding Gear Games ha puntato su un aspetto classico, familiare, senza esagerazioni. La visuale isometrica, l’ambientazione dark (sul Fantasy) scalda subito il cuore degli appassionati, le mappe (piuttosto ampie) si susseguono e si alternano con varietà apprezzabile. Interessanti alcuni dettagli visivi come l’ormai utilizzato movimento dell’erba al passaggio dei personaggi (mutuato da Titan Quest).
Alcune ambientazioni hanno la connotazione Dark tipica di Diablo II, altre, un po’ più aperte, ricordano Torchlight II. Pur avendo un proprio stile, è evidente come gli sviluppatori si siano fortemente ispirati a questi classici. Non è un male, ma sicuramente avremmo gradito anche qualche cosa di più originale. Nulla di grave comunque.
Non vi è un editor per variare i personaggi che sotto l’armatura saranno identici. Peccato, ma sono comunque dettagli minimi.
A parte qualche lag, perché vi ricordiamo che la natura di Path of Exile esige una connessione perenne ad internet e quindi i rallentamenti di rete interessano anche le partite in solitaria, non vi sono particolari difetti. Le animazioni dei vari mostri, personaggi e quant’altro sono interessanti. Alcune anche familiari: eliminare le cannibali in una delle prime mappe del primo Atto, a qualcuno evocherà l’uccisione di alcuni nemici del primo Atto di Diablo II con l’anima liberata dal corpo che fluttua via. Interessanti i vari effetti atmosferici e quelli relativi alle magie elementali.
Il sonoro è assolutamente accessorio, utile a fare atmosfera ma nulla più. Pratica, anche se scarna, la chat interna per interagire e commerciare (o barattare) con gli altri utenti ed amici.
CONCLUSIONI
Realizzare un action gdr-mmorpg free-to-play quando in circolazione ci sono mostri più o meno sacri come Diablo III, Torchlight II, il più vecchiotto Titan Quest (e relativa espansione) e l’eterno Diablo II e sperare di avere successo non era facile.
Grinding Gear Games ha vinto, almeno per ora, la sua scommessa offrendo al pubblico Path of Exile al termine di una lunghissima fase Beta frequentata da moltissimi giocatori di tutto il mondo. Il titolo offre tutti canoni classici degli action gdr con qualche chicca non indifferente come ad esempio un albero delle abilità enorme, la libertà di scegliere il “proprio percorso”, nonché di raccogliere, migliorare e modificare con gemme ed orb il proprio armamentario e le proprie abilità come attacchi o aure. Piccoli tocchi di classe che fanno innalzare di molto il livello di interesse verso un ottimo gioco.
Gli sviluppatori hanno anche affermato di voler supportare il gioco a lungo e quindi l’aggiunta di nuove aree, nuove classi ed altri contenuti sempre gratuiti sarà una questione di tempo. Non che quello con cui giochiamo sia poco, tutt’altro, ma fa sempre piacere sapere che Path of Exile sarà in grado di espandersi.
Non ci sono difetti particolari da segnalare, sporadiche lag a parte. Anche se a livello grafico, sebbene – come già scritto – si tratti di un bel vedere (ed anche emozionante in alcuni frangenti), non è stato aggiunto nulla di nuovo. Forse gli autori neozelandesi avrebbero potuto osare di più.
Ma sono cose secondarie se si guarda il gameplay solidissimo ed equilibrato con una difficoltà crescente ben dosata ed impegnativa che fanno Path of Exile un titolo imperdibile per gli amanti del genere. Poco importa che sia in inglese. E’ tutto molto comprensibile anche per noi che “spick italian”.
PREGI. Action gdr di stampo classico molto solido. Longevo. Gestione personaggio interessantissima. Albero abilità enorme. Le gemme modificano la potenzialità degli oggetti. Non si comprano oggeti ma si scambiano. Free-to-play etico. Ultimo, ma non ultimo, è gratis.
DIFETTI: Una certa lentezza nel primo caricamento. A volte lagga. Chat “interna” grezza.
VOTO: 9/10.
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