Si tratta di uno dei giochi indipendenti più apprezzati degli ultimi tempi, approdato prima su Xbox Live nel 2010 e, successivamente, l’estate scorsa, su PlayStation Network (PS3) e Steam (pc Windows e Mac). Volete un paio di indizi?
Il suo nome è anche quello di famoso ballo caraibico, anche se non c’entra nulla ed anzi, (la trama benché indefinita è molto più drammatica); la sua visuale è in bianco e nero.
Avrete certamente capito che stiamo parlando Limbo, particolarissimo gioco realizzato da PlayDead, molto amato dal pubblico ed apprezzato dalla critica. In questa breve recensione cercheremo di descrivere il titolo provato su pc e PlayStation 3.
UN RAGAZZINO CERCA SUA SORELLA FINO AL LIMBO
La trama è uno degli aspetti che, pur essendo appena accennati dagli sviluppatori, fa discutere. Già il titolo è evocativo: Limbo. Un limite indefinito, una dimensione parallela nella quale si trova, in questo caso, il bambino.
Questo bambino è il protagonista del gioco che si risveglia senza conoscere il luogo in cui si trova, ignaro probabilmente del passato, ma con la certezza di cercare a trovare sua sorella. Si sa questo. Il resto è tutto da giocare, da vivere (e morire ripetutamente) in un ambiente che subito si presenta ostile, ricco di insidie e pericoli (sia naturali che artificiali) dove tutto è caratterizzato dall’oscurità che abbraccia la luce… il limbo…
PLATTFORM RAGIONATO DI TOCCANTE ATMOSFERA
Limbo, in sostanza è un platform in 2d con elementi puzzle dove l’azione si alterna alla risoluzione di enigmi più o meno facili. Il ragazzino che viene controllato e può andare avanti, indietro, su e giù. Non è esattamente un atleta il nostro protagonista. Salti si ma con cautela, sa anche arrampicarsi, ma non sa nuotare ed è ovviamente piuttosto delicato.
Il mondo in bianco e nero scorre e si divide in diverse ambientazioni che ricordano anche lo steam punk. Nel suo cammino verso l’ignoto, il nostro piccolo eroe (sarà anche poco dotato fisicamente ma in quanto a coraggio e determinazione vi assicuriamo che ne ha davvero da vendere, ndr), si trova ad affrontare tante situazioni difficili e deve evitare di fare una brutta fine in parecchi frangenti.
Evitare ragni giganti, macchinari infernali, trappole infami, e quant’altro e studiare, al contempo, come andare avanti sfruttando anche le avversità, saranno azioni da fare nell’ordine dei minuti così come quella di fare attenzione a piccole larve parassite che ne prenderanno il controllo imponendo in quale direzione il nostro personaggio dovrà andare.
L’atmosfera è incredibile. Il bianco e nero scelto dagli artisti è davvero azzeccato ed aggiunge tantissima suspense all’azione. Al tutto aggiungiamo anche una fisica realistica che dona più profondità al game-play.
GRAFICA IN BIANCO E NERO, DETTAGLI A GO GO
Andiamo ad esaminare la parte tecnica del gioco. Limbo è un piccolo gioiello. Inutile girarci ulteriormente. Gli sviluppatori hanno saputo realizzare un platform “ragionato” intriso d’atmosfera grazie ad una scelta artistica particolare rinunciando ai colori ma optando per un sobrio ed elegante bianco e nero.
Una scelta di maturità, diventata poi il marchio di fabbrica di questo gioco. Non per questo, però, Limbo deve essere sottovalutato. Tutt’altro. Abbiamo notato una piacevole varietà grafica con tante ambientazioni e tantissimi dettagli ricchi di nota. Nondimeno le ombre e le luci, praticamente alla base di questo gioco, sono eccellenti.
Anche le animazioni sono realizzate davvero bene e sono ricche di tocchi di classe, l’erba che si muove al passaggio, insetti giganti che si muovono in modo realistico e molto altro.
Il bianco e nero nasconde a malapena una delle sfaccettature di Limbo, il suo essere crudele e cinico. Prima di risolvere alcuni enigmi, infatti, capiterà al giocatore di spiaccicarsi, o di essere dilaniato da seghe circolari, o essere spiaccicati in modo orrendo da presse meccaniche e quant’altro. Bene, nonostante sia tutto in bianco e nero, questi elementi splatter saranno ugualmente ben evidenti. Musica ed effetti sonori fanno il resto.
Unica pecca sembra essere la longevità. Trovato il modo di superare i rischi ed i pericoli del nostro percorso, il gioco non dura tantissimo. Dalle due alle tre ore. Poco male, in effetti, forse è giusto così. Del resto… un bel gioco dura poco.
CONCLUSIONI
Limbo è stata una bella sorpresa. L’esempio lampante che alcune scelte oculate ed alcune idee viste, riviste ed aggiornate, possono risultare più vincenti di investimenti per milioni di dollari.
Semplice e disarmente, Limbo si fa giocare e rigiocare nel tentativo di salvare questo bimbo coraggioso da questo luogo infame. Un viaggio onirico eccellente attraverso la crudeltà cieca del limbo capace di dare emozioni e quando ci sono emozioni, un gioco fa ben più del suo dovere. Un’esperienza da provare.
Pregi
Realizzazione tecnica di livello. Artisticamente valido. Emozionante.
Difetti
Non dura tantissimo. A volte fin troppo violento.
Voto
8,5
1 commento su “Limbo (Pc, PlayStation 3)”