Si tratta di uno dei migliori “cloni” di Bubble Bobble. E’ stato capace di riscuotere successo sia in sala giochi nel 1990 che sui computer e console di casa ad 8 e 16 bit.
Stiamo parlando di Rodland, pubblicato da Jaleco e portato agli utenti di casa grazie a Sales Curve. Come vedremo in questa recensione, si tratta di un platform game apprezzato e ben riuscito dalle dinamiche praticamente identiche all’epico Bubble Bobble ma con una componente narrativa più marcata visti i numerosi intermezzi tra i livelli. Le versioni che prenderemo in esame sono quelle per Amiga (la migliore dal punto di vista tecnico) e su Commodore 64.
TAM E RIT PARTONO PER SALVARE LA MAMMA
Protagoniste di Rodland sono le piccole Tam e Rit, due sorelline elfiche che vivono felicemente in un bel villaggio fatato. La loro vita da bimbe è serena e pacifica in un mondo fatto di magie colorate e serenità. Tuttavia, un bruttissimo evento cambierà la loro esistenza. La loro adorata mamma, infatti, è stata rapita dai cattivi capeggiati da un minotauro e portata in cima alla torre dei Maboots con l’aiuto di un’aquila gigante.
Tam e Rit, però, non si perdono d’animo ed immediatamente, armate di verghe e scarpette speciali ereditate dal loro papà, il capo del villaggio, partiranno al contrattacco alla ricerca della mamma.
UN VIAGGIO LUNGO E TORTUOSO
Molti i nemici che sbarreranno la strada verso l’ultimo piano della torre alle due elfette. Tra squaletti, e patate, tra piantine e stelle marine, apette e molto altro, le nostre eroine dovranno barcamenarsi non poco per avere la meglio su tutte le creature, senza dimenticare i boss di fine sezione. Ogni 10 stanze, si dovrà duellare con dei mostroni per niente teneri, nonostante l’aspetto bonario e molto “tondo”. I livelli, invece, sono una quarantina.
GAME-PLAY (MOLTO) SIMILE A BUBBLE BOBBLE
Il game-play ricorda molto da vicino Bubble Bobble ma anche Raimbow Island e Parasol Star. Titoli entrati nella storia dei platform. Numerosissimi i bonus a disposizione e tra questi, oltre all’attivazione di bombe, ed altri marchingegni che ci faciliteranno la vita, potremo, raccogliere alcune lettere durante le nostre battaglie. Facendo così, il nostro tentativo sarà quello di formare la parole Extra per ottenere una vita in più. Meccanismo identico a quello presente in Bubble Bobble, quando formando la parola Extend si otteneva lo stesso risultato. Simile anche il modo di combattere. Anziché sparare bolle i giocatori useranno i poteri degli scettri magici per intrappolare i nemici e spiaccicarli a destra e sinistra fino alla loro fine, mentre si può giocare anche in coppia e questo rende più divertente le partite.
Per raggiungere delle zone difficili è possibile anche creare dal nulla delle scale.
Per quanto riguarda la longevità, il numero di quadri da superare è abbastanza elevato ed arrivare a sfidare i mostri sarà una bella impresa. Il livello di difficoltà, invece, è ottimamente bilanciato: difficilmente gli ostacoli sono insormontabili.
GRAFICA CARTOONISTICA, ANIMAZIONI BEN FATTE
Uno dei punti forti di Rodland è senza dubbio la fattura tecnica. Graficamente si tratta di un prodotto ben fatto, molto colorato, ben disegnato. Grande la varietà dei dettagli ed i 40 livelli sono abbastanza variegati tra loro. Il tutto sembra ricordare un fumetto. Buone le animazioni sia dei personaggi principali che dei nemici, resi ottimamente dalla pulizia grafica in pieno stile cartoon.
Non scherza nemmeno la longevità: il numero di quadri da superare è abbastanza elevato ed arrivare a sfidare i mostri sarà una bella impresa.
C64 UNA GRANDE CONVERSIONE
La conversione per l’otto bit più amato del pianeta è di rilievo. La grafica, pur se rimaneggiata rispetto alle versioni a 16 bit, svolge il suo lavoro con sprites di qualità e belle animazioni. La musica, come quasi spesso avviene sul Sid, fa il suo dovere fino in fondo, mentre la giocabilità non è stata toccata di una virgola ragion per cui si può affermare di trovarsi davanti ad un’ottima conversione.
CONCLUSIONI
Rodland è il classico plattform game vecchio stampo, contornato da una buona tecnica ed un ottimo game-play. Una buona, e tutto sommato, facile conversione tra arcade e computer di casa. La grafica ed il sonoro rendono giustizia all’originale da sala. La storia è incalzante e le schermate di intermezzo ci fanno illustrano l’evolversi narrativo. Inutile ricordare come il gioco ricordi molto da vicino Bubble Bobble, sotto tutti i punti di vista pur con ambientazioni diverse.
Ma questo pur non essendo il massimo dell’originalità giova a tutto il gioco. E’ proprio la scarsa originalità del concept ad essere il difetto peggiore di un gioco che in molti ricordano con tanto affetto per le ore ed ore di gioco regalate. Il fascino di un ottimo plattform ma, purtroppo per lui, non ha il carisma del celebre titolo Taito, uscito nel 1986.
PREGI. Tecnicamente valido. Longevo. Difficoltà calibrata. Ha un po’ del fascino di Bubble Bobble…
DIFETTI. … ma non ne ha il carisma. Poco originale.
VOTO: 8,5/10.